Intervista a Matilde Petracca: “La maglia di Confartigianato Lecco l’ho tatuata sulla pelle”

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Matilde Petracca
Matilde Petracca neo Segretario di Confartigianato Lecco

Da tirocinante a Segretario: un percorso lavorativo e professionale in Confartigianato durato vent’anni

“Non un traguardo, ma un nuovo punto di partenza”

LECCO – A pochi giorni dalla sua nomina a Segretario di Confartigianato Imprese Lecco abbiamo incontrato negli uffici di via Galileo Galilei, Matilde Petracca, che ha raccolto il testimone dal suo predecessore, Vittorio Tonini.

Prima donna ad assumere il ruolo di Segretario, la Dottoressa Petracca approda in Confartigianato Lecco da tirocinante vent’anni fa, iniziando un lungo percorso all’interno dell’associazione che la porta a maturare una grande esperienza nel mondo delle imprese artigiane.

Da subito sa cogliere esigenze, bisogni e necessità di un macro-cosmo imprenditoriale che necessita costantemente di risposte, progettualità e sostegno.

Dà vita all’Ufficio Formazione, si focalizza sul grande tema della conciliazione e fa della “semplicità”, o meglio della “semplficazione”, una delle sue parole chiave per migliorare il dialogo e i rapporti interni ed esterni al mondo Confartigianato.

L’ottimismo, la tenacia e le competenza sono il suo tratto distintivo. Appassionata e fedelissima al suo lavoro ci ha confessato: “C’è stato un periodo in cui stavo pensando di mollare. Poi mi sono detta che la cosa migliore da fare era tenere duro perchè sarebbe stato un errore vanificare tutto ciò che avevo fatto fino ad allora e, in verità, anche perchè la maglia di Confartigianato Lecco l’ho tatutata sulla pelle“.

Matilde Petracca Prima donna in Confartigianato imprese Lecco a ricoprire questo ruolo e ancor più donna che professionalmente nasce e cresce all’interno dello stesso ente di categoria: come ha accolto l’assegnazione di questo incarico e come si sente?
“Sono orgogliosa e piena di energia. Subito dopo la mia nomina ho ricevuto molti messaggi di amiche, colleghe, conoscenti che si sono voluti complimentare, altri mi hanno incoraggiato. Sono contenta di questo abbraccio virtuale che ho ricevuto. Ovviamente non posso che essere riconoscente verso Confartigianato Imprese Lecco per aver creduto in me. Sono entrata da tirocinante vent’anni fa, ho fatto un lungo percorso che mi ha portata fino a ricoprire questo ruolo. Per me non è un traguardo, ma un nuovo punto di partenza. Posso dire di avere la maglia di Confartigianato Imprese Lecco tatuata sulla pelle, sono felice ed entusiasta nel proseguire questa avventura professionale che continuerò a vivere e portare avanti con profonda passione, grande dedizione e responsabilità”.

Donna, mamma, moglie, il tema (in molte realtà purtroppo è ancora un problema) della conciliazione lo ha vissuto in prima persona, a che punto è Confartigianato e quali sono gli sviluppi futuri in questo ambito?
“Dieci anni fa in Confartigianato Lecco è nato un apposito sportello. Nel corso di questo lungo periodo abbiamo lavorato a fianco delle imprese raccogliendo bisogni e necessità, spesso diverse e differenti tra loro. Abbiamo cercato e trovato strategie e risposte per ognuna, anche sviluppando diversi programmi di welfare per migliorare il benessere organizzativo. Abbiamo accompagnato le imprese ad introdurre politiche di conciliazione volte alla risoluzione delle criticità e a favore dei dipendenti e del contesto lavorativo. Volgendo lo sguardo alle donne, si pensa a volte che l’unica soluzione, per chi ha famiglia, sia quella del lavoro part-time, in realtà quella è solo un’opzione, ma non è l’unica. Per esempio, in alcuni casi, lo stesso smart-working, che sembra sia stato scoperto con la pandemia, in realtà diverse aziende lo avevano già attuato proprio in ambito di conciliazione”.

Quanto incidono le donne nel mondo dell’artigianato? E soprattutto dell’artigianato lecchese?
“Artigianato – Donna è un binomio sempre più preponderante anche in settori che storicamente hanno sempre visto primeggiare gli uomini. Oggi abbiamo realtà nel mondo delle minuterie metalliche, ma anche nel mondo degli autotrasporti, dove le donne sono protagoniste e portano avanti le proprie aziende in modo virtuoso. Poi ci sono donne che pur non essendo al vertice aziendale, lavorano a fianco dei titolari, svolgendo ruoli e mansioni fondamentali. Quindi, la figura della donna è sempre più presente e questo si declina anche all’interno della stessa Confartigianato Imprese Lecco”.

Che eredità le lascia il segretario uscente Vittorio Tonini e quale saranno le sfide imminenti che la aspettano?
“La capacità di dialogare. Tonini è stata ed è una figura determinante per Confartigianato Imprese Lecco, perché ha saputo tessere rapporti a 360° consolidandoli nel tempo attraverso il dialogo. Continuerò in questa direzione proseguendo il suo operato tessendo la rete delle relazioni con i colleghi lombardi delle altre province, ma anche all’interno della nostra stessa realtà lecchese. Una sfida sarà proprio questa, cercare di coinvolgere sempre più le 90 persone che lavorano in Confartigianato Imprese Lecco facendo leva sulle rispettive competenze, potenzialità e capacità per consolidare e rafforzare il gioco di squadra. Cercheremo inoltre di essere sempre più presenti sul territorio, già ci siamo con le nostre sedi a Calolziocorte, Colico, Introbio, Lecco, Merate, Missaglia, Oggiono e Premana. Questo senza tralasciare ciò che di buono porta con sé la digitalizzazione: minori spostamenti, razionalizzazione del tempo, ma è pur vero che non potrà mai sostituirsi al rapporto umano e al confronto diretto che reputo ancora il modo migliore per confrontarsi.

Volgendo lo sguardo un po’ più avanti qual è la sua vision associativa? Quali i punti di forza su cui poter far leva e quali invece i punti deboli che dovranno essere rafforzati?
“La parola chiave è ‘semplicità’ o meglio, ‘semplificazione’ per rendere il lavoro e i rapporti più fluidi, dinamici e performanti, laddove la varabile del tempo, per chi fa impresa, è sempre la più preziosa. Come detto, voglio puntare sul territorio e sulle sue specificità, perché un’impresa del Meratese non ha le stesse problematiche di una dell’Alto Lago, e sulle categorie, vero cuore pulsante di Confartigianato. Ne contiamo 17 e la nostra Associazione deve essere sempre più in grado di dare loro risposte ‘tagliate su misura’, offrendo ai soci opportunità di business all’interno della nostra rete, sia con i servizi che offriamo a 360° sia con connessioni che vogliamo incentivare tra imprenditori dello stesso settore ma anche tra aree diverse tra loro.

Lei che ha creato l’Ufficio Formazione all’interno di Confartigianato Lecco, ci può dire quanto conta oggi la formazione in mondo sempre più complesso, dinamico e in costante cambiamento?
“E’ fondamentale, non se ne può fare a meno. Se si vuole crescere in qualunque campo, personalmente e professionalmente e non parliamo solo di formazione tecnica, non puoi non formarti, aggiornarti e anche solo avere il desiderio di sapere di più. Per me è imprescindibile. Poi bisogna dare modo alle imprese di fare formazione e di farla fare ai propri collaboratori e lì subentra Confartigianato con il proprio Ente di formazione accreditato può fare in modo che le imprese aderenti a Fondartigianato accedano a programmi di formazione in modalità gratuita, senza fare nulla, facciamo tutto noi”.

Che consigli dà alle giovani generazioni che approcciano al mondo del lavoro?
Non essere approssimativi qualunque lavoro svolgano, l’approssimazione non porta a nessun vero risultato. Di essere curiosi, perché la curiosità alimenta l’entusiasmo e di essere tenaci, perché la tenacia consente di focalizzare l’obiettivo, magari senza poi raggiungerlo o raggiungendolo non nei tempi desiderati, ma la ritengo fondamentale anche per poter crescere e ambire verso i propri obiettivi”.