A febbraio aumenta la quota di assunzioni a tempo indeterminato
Al contrario calano le assunzioni riservate agli Under 29 a alle figure high skill
LECCO – Nel trimestre febbraio-aprile 2019 le imprese della provincia di Lecco prevedono di effettuare 6.660 assunzioni.
Indagine Excelsior
Questi dati emergono dall’indagine Excelsior sulle previsioni di assunzione, svolta mensilmente dalle Camere di Commercio (per le imprese oltre 50 addetti) e da Infocamere tramite l’invio di questionari online e interviste telefoniche.
A cercare nuovo personale sarà il 21,7% delle aziende con almeno un dipendente (cfr. tabella 1 allegato). Nella nostra regione i nuovi posti di lavoro saranno oltre 228.000, e a livello nazionale sfioreranno quota 1.130.000.
L’indagine è coordinata a livello nazionale da Unioncamere, in accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. I dati raccolti sono a “scorrimento”: ogni mese vengono richieste alle aziende del territorio le previsioni occupazionali del trimestre successivo.
Trimestre febbraio-aprile 2019
Nel periodo febbraio-aprile 2019, il 54,7% delle assunzioni di aziende lecchesi si concentrerà nel comparto industriale (3.640 nuovi contratti, di cui 360 riguarderanno il settore delle costruzioni). Rispetto all’indagine precedente (relativa al 1° trimestre 2019) cresce la quota di nuovi ingressi nel terziario (dal 42,6% al 45,5%). In particolare, le nuove assunzioni previste saranno 670 nel commercio; 840 nel turismo; 1.520 negli altri servizi (cfr. tabelle 2a e 2b e grafico 1 allegato statistico).
I dati di febbraio 2019
Nel mese di febbraio 2019, sulle 2.060 assunzioni programmate dalle imprese lecchesi la quota con contratto a tempo indeterminato sale al 33,4% (a gennaio era del 32,4%); Lecco occupa il terzo posto tra i territori lombardi (dietro a Milano e Lodi, rispettivamente con il 39,8% e 34,6%), recuperando quattro posizioni nella graduatoria rispetto all’indagine precedente.
La quota delle nuove assunzioni a tempo indeterminato previste a febbraio resta inferiore alla media lombarda (che scende dal 36% al 35%), ma torna superiore a quella nazionale (che si attesta al 32,9%, anch’essa in calo di un punto percentuale nei confronti di gennaio).
Rispetto alla scorsa indagine, si riduce considerevolmente la quota dei contratti di apprendistato (dal 7,2% al 4,3%), scendendo al di sotto della media lombarda e italiana (rispettivamente 5% e 5,9%).
Rimangono pressoché stabili i contratti a tempo determinato (dal 58,3% al 58,1%, valore superiore sia alla media regionale, 56%, che a quella nazionale, 57,6%). Torna a salire la quota di assunzioni con altre forme contrattuali (dal 2% di gennaio al 4% di febbraio, valore comunque in linea con quello lombardo e italiano).
Le assunzioni “stabili” si concentrano soprattutto nei “servizi alle imprese” (46,8%), nel “manifatturiero” (37,8%) e nel “commercio” (30,4%); viceversa “costruzioni”, “turismo” e “servizi alle persone” ricorrono maggiormente al tempo determinato (rispettivamente 68,9%, 65,3% e 64,4%).
Si mantiene elevato, ed è pure in crescita, il ricorso ad altre forme contrattuali nel “turismo” (20%, contro il 13% di gennaio, cfr. tabelle 3a e 3b allegato statistico).
Il 56,8% delle entrate programmate a febbraio riguarda imprese lecchesi con meno di 50 dipendenti; il 25,7% medie imprese; il 17% realtà imprenditoriali oltre 250 addetti.
Il confronto con gennaio
Rispetto a gennaio, scende decisamente la quota di assunzioni riservate a figure “high skill” (dirigenti, specialisti e tecnici, dal 23,9% al 19,1%) e il valore resta inferiore sia alla media regionale (25,3%) che a quella nazionale (20,6%); ciononostante, Lecco recupera tre posizioni nella graduatoria regionale (dalla 7a al 4a piazza) ed è preceduta ma Milano, Monza e Varese.
Rispetto al mese scorso torna a scendere la quota di assunzioni destinate a personale laureato (dal 13,9%, al 12% di novembre) e la percentuale del nostro territorio continua ad essere inferiore sia alla media regionale (17,3%, in leggero calo rispetto al 17,6% di gennaio) che a quella nazionale (anch’essa in diminuzione dal 15,5% al 13,6%).
Tuttavia Lecco recupera una posizione nella graduatoria lombarda, posizionandosi al 4° posto, dietro a Milano, Varese e Monza (rispettivamente 24,6%, 16% e 14,8% dei nuovi ingressi previsti a febbraio).
In calo anche la quota delle assunzioni che riguarderà diplomati (dal 71,4% al 68,9%: il 35,1% con diploma di scuola media superiore e il 33,8% di Istituto professionale), mentre cresce quella di risorse umane che hanno solo assolto all’obbligo scolastico (dal 18,5% al 19,1%)6; con riferimento a queste ultime aspetto Lecco perde una posizione nella graduatoria delle province lombarde che fanno meno ricorso a questa tipologia di lavoratori, classificandosi al 3° posto dietro a Pavia e Milano (rispettivamente 15,2% e 14,4%, cfr. tabelle 4 e 5 allegato statistico).
Pertanto non stupisce che tra i profili maggiormente richiesti dalle nostre imprese spicchino soprattutto figure a media e bassa specializzazione, quali “operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche” (450 nuove assunzioni), “cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici” (160 persone) e “personale non qualificato nei servizi di pulizia e in altri servizi alle persone” (140 nuovi ingressi).
In calo le assunzioni degli Under 29
Continua il calo già registrato nell’indagine di gennaio della quota di assunzioni riservate ai giovani con meno di 29 anni (dal 30,6% al 27,4%, cfr. tabella 6 allegato statistico); il valore lecchese risulta inferiore sia alla media regionale che a quella nazionale (rispettivamente 28,8% e 28,1%, anch’esse comunque in diminuzione rispetto alla scorsa indagine) e, a livello regionale, la nostra provincia scende dalla quinta alla penultima posizione, precedendo solo Sondrio.
Per alcune famiglie professionali, tuttavia, la quota di “under 29” è particolarmente consistente: “area produzione di beni ed erogazione del servizio” (24,1%, pari a 260 figure) “aree commerciali e della vendita” (40,2%, pari a 110 unità) e “aree tecniche e della progettazione” (23%, pari a 80 persone).
Focus sulle figure professionali di difficile reperimento
Altro focus dell’analisi concerne le figure professionali di difficile reperimento. La loro quota resta consistente e, dopo il calo registrato nella scorsa indagine, a febbraio torna a salire (dal 36,3% al 36,9% di febbraio); il dato si conferma superiore sia alla media regionale che a quella nazionale (Lombardia 28,6%; Italia, 28,5%).
Il fenomeno è particolarmente sentito per determinate famiglie professionali: “area produzione di beni ed erogazione del servizio” (36,5%, pari a 390 figure), “aree tecniche e della progettazione” (60,6%, pari a 210 figure) e “aree commerciali e della vendita” (27,9%, pari a 80 unità).
In particolare, le difficoltà di reperimento riguardano ben il 50% dei 250 laureati ricercati dalle imprese lecchesi: le motivazioni addotte dalle stesse sono in primis il ridotto numero dei candidati (19,9%) e la scarsa preparazione degli stessi (13,9%).
I DATI DELL’INDAGINE (Fonte Unioncamere – ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, 2019)