Gli ultimi dati dell’associazione degli industriali indicano stabilità e meno crescita
Il presidente Riva: “Un quadro non confortante”
LECCO – Dopo la ripresa, l’economia rallenta: una tendenza che si era già consolidata nella seconda metà del 2018 e che è confermata dai dati di novembre contenuti nell’Osservatorio Rapido realizzato dai Centro Studi di Confindustria Lecco e Sondrio e Unindustria Como.
Ad eccezione del fatturato, il giudizio degli industriali continua ad essere la stabilità per ordini e produzione.
Diverso l’andamento del fatturato, in diminuzione per 45,1% del campione delle aziende intervistate, giudizi di stabilità per il 32,4% in aumento per il 22,5% delle imprese.
La capacità produttiva impiegata dalla imprese del campione si attesta a quota 78,6%, sostanzialmente in linea con quanto esaminato a settembre (76,2%).
Le situazioni di insolvenza e di ritardo dei pagamenti che continuano ad interessare oltre quattro imprese su dieci, unitamente alla fase di aumento dei costi delle materie prime (rilevato dal 30,1% del campione), restano alcune delle principali criticità per le realtà di Lecco, Sondrio e Como.
A questi si aggiunge il limitato orizzonte di visibilità sugli ordini, che per quasi quattro imprese su dieci non raggiunge il mese.
Dall’esame dei giudizi riguardanti il rapporto tra le imprese del campione e gli Istituti di credito emergono condizioni stabili, come indicato dall’87,4% del campione.
Stabili anche i giudizi riguardanti lo scenario occupazionale, così come le aspettative formulate per le prossime settimane.
L’intervento del presidente degli industriali Lorenzo Riva e del direttore Giulio Sirtori
“Il nostro territorio rispecchia in linea di massima le rilevazioni del Centro Studi Confindustria che, riguardo al periodo finale dello scorso anno, segnalano una domanda interna debole accompagnata da fiducia delle imprese manifatturiere in peggioramento e previsioni di export negativo per il quarto trimestre dell’anno – evidenzia il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva – Un quadro non confortante, anche se nelle nostre province a prevalere è ancora la stabilità e i segnali di rallentamento sono per il momento meno marcati”.
“Sul territorio – prosegue Riva – i dati rilevati sono disomogenei, influenzati anche dalle diverse dinamiche settoriali, ma è inevitabile osservare che anche se i livelli occupazionali sono ancora stabili i segnali di ripresa si stanno progressivamente riducendo. Sicuramente il nostro livello di attenzione resta alto e, ancora una volta, dobbiamo portare l’attenzione sul fatto che solo quando l’impresa verrà messa al centro delle politiche economiche saremo in grado di recuperare e guardare al futuro con maggiore fiducia”.
“Sicuramente – evidenzia il direttore Generale di Confindustria Lecco e Sondrio, Giulio Sirtori – le imprese non stanno comunque ferme, in attesa di essere tenute in maggiore considerazione nell’ambito di un piano di sviluppo complessivo del Paese, e continuano ad investire per mantenersi competitive. Tuttavia, la mancanza di risorse umane formate in ambito tecnico-industriale è ancora un nodo critico. Proprio per questo lo scorso anno abbiamo investito molto nei progetti dedicati all’ambito education e allo sviluppo del rapporto fra scuola e imprese: un percorso avviato già da tempo che ci vedrà sicuramente impegnati anche per il futuro”.