Questa mattina il presidio in Piazza Diaz a Lecco
Il Segretario Generale Esposito: “Necessità di confronto su due temi che stanno diventando tagliole per sempre più persone”
LECCO – La Uil Lario in Piazza per riaccendere i riflettori su due temi sempre più attuali e ‘stringenti’: il problema della mobilità e la precarietà del lavoro. Questa mattina, mercoledì, circa 60 persone (tra cui il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni) hanno preso parte al presidio indetto dal sindacato in Piazza Diaz a Lecco, un’occasione per ribadire l’impegno a livello territoriale, ma non solo.
“La riflessione che abbiamo fatto – ha spiegato il Segretario Generale Dario Esposito – è di fare vivere le piazze non solo per fatti di cronaca, di cui questa piazza in particolare è stata cornice negli ultimi mesi, ma soprattutto di dialettica, proposte, condivisione e partecipazione. La lotta per un presente dignitoso ed un futuro migliore non può passare solo da sale chiuse: c’è una necessità vitale di territorio e di comunità su due temi che stanno diventando tagliole per sempre più persone”.
Esposito ha citato i dati di uno studio reso pubblico dall’ex Presidente Istat: “E’ stato stimato che il Lario perderà 15 mila persone in età lavorativa nei prossimi 5 anni, 100 mila nei prossimi 20. Questo è un problema di tutto il territorio e bisogna sollecitare istituzioni, politica, associazioni datoriali e gli stessi sindacati ad affrontare la precarietà del mondo del lavoro, la puntualità nel rinnovo dei contratti, la sicurezza e ovviamente la mobilità”.
Tra le proposte avanzate dalla Uil la richiesta di un Piano Casa regionale per lavoratori e famiglie, di detassare i rinnovi contrattuali e abolire gli incentivi e le premialità alle imprese che applicano contratti scaduti, e risposte sulla mobilità. “Se è vero che le prospettive sono quelle illustrate nello studio dobbiamo porci seriamente il problema di rendere attrattivo il territorio. La sua vivibilità passa anche dalla mobilità, la possibilità di spostarsi in maniera decorosa da un luogo all’altro”.