Imprese e puntualità dei pagamenti, Lecco quarta in Italia
Il 52% paga entro la scadenza, solo il 5% oltre i 30 giorni
LECCO – Tre province lombarde in vetta nella graduatoria nazionale per la puntualità nei pagamenti delle imprese, la quarta provincia è Lecco: emerge da una ricerca di Cribis, società del gruppo CRIF specializzata nella business information.
Lo studio sui pagamenti aggiornato al primo trimestre di quest’anno colloca Brescia in testa, seguita da Bergamo e Sondrio mentre nelle ultime tre posizioni mette Caltanissetta, Enna e Palermo.
Sette delle 12 province lombarde, sono nella top ten della puntualità dei pagamenti realizzata da Cribis: Lecco è appunto quarta, Mantova è sesta, Como settima e Cremona al nono posto. Al quinto posto si inserisce la provincia di Trento, all’ottavo Biella e al decimo Treviso.
A Lecco il 52% delle imprese paga entro i termini di scadenza, il 42% entro i 30 giorni e il 5,7% oltre i trenta giorni.
In fondo alla classifica
Tra le 10 province dove le imprese non riescono a rispettare i tempi di pagamento, le ultime sei posizioni sono occupate da realtà siciliane: dopo Caltanissetta, Enna e Palermo troviamo nell’ordine Trapani, Messina e Siracusa. Tra le meno virtuose al settimo posto c’è anche Caserta, all’ottavo Reggio Calabria e al decimo Ogliastra.
Le regioni
Lo studio sui pagamenti conferma come la Lombardia sia la regione con la percentuale più alta di aziende che effettuano i pagamenti nei tempi previsti (45,6%). Appena alla spalle si posiziona l’Emilia-Romagna, dove il 44,9% delle imprese presenti sul territorio adempie ai propri obblighi economici entro la data di scadenza.
Terza e quarta posizione per Veneto (43,6%) e Trentino-Alto Adige (43,1%), seguite dal Friuli-Venezia Giulia (41,7%). Vicine alle percentuali delle regioni del nord le Marche, che guadagnano la sesta posizione della graduatoria, con il 41,2% di aziende puntuali.
Più bassa la percentuale al sud, con la Sicilia che occupa l’ultima posizione del ranking regionale, con una quota pari al 17,1%, preceduta da Sardegna (20,3%) e Puglia (24,1%).