Turismo. Oltre il 70% dei CIN rilasciati per le strutture registrate sugli affitti brevi

Tempo di lettura: 3 minuti
Turismo turisti turista lago di como

Il rilascio dei Codici Identificativi Nazionali (CIN) segna una svolta per la trasparenza e la regolarizzazione del settore turistico

Assessore Mazzali: “Un traguardo significativo per la trasparenza e il turismo in Lombardia”

LECCO – “La creazione della prima banca dati nazionale delle strutture ricettive rappresenta un passo epocale per il nostro turismo, una misura che garantisce trasparenza, regolarità e tutela sia per gli operatori che per i visitatori. Anche in Lombardia stiamo lavorando in sinergia con il Ministero del Turismo per far emergere il sommerso e valorizzare il nostro patrimonio ricettivo”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale Barbara Mazzali, commentando gli ultimi risultati sul rilascio dei Codici Identificativi Nazionali (CIN).

“Ad oggi, sono state registrate oltre 549.900 strutture a livello nazionale e sono stati assegnati più di 385 mila CIN, coprendo oltre il 70% delle strutture segnalate – ha sottolineato Mazzali – Una cifra che testimonia l’efficacia del sistema e l’impegno delle istituzioni per semplificare il processo di regolarizzazione”.

A partire dal 10 dicembre, è attivo il sistema di rilascio automatico del CIN per le strutture che hanno segnalato la dicitura “struttura non trovata” e per le quali sono trascorsi 30 giorni dalla richiesta. Questo strumento si applica a quei casi in cui il richiedente non coincide con il soggetto registrato nell’anagrafe regionale. “Grazie a questa procedura, vogliamo garantire che nessun operatore venga penalizzato, pur mantenendo il rigore necessario per la verifica delle strutture” ha dichiarato Mazzali.

Gli operatori sono invitati a completare il censimento presso gli applicativi regionali prima di accedere al portale del Ministero del Turismo per ottenere il CIN. Inoltre, il Ministero ha già contattato direttamente i richiedenti con situazioni pendenti, favorendo un allineamento senza precedenti tra la banca dati nazionale e quelle regionali.

“Questo risultato non è solo un esempio di buona amministrazione, ma anche un’occasione preziosa per far emergere le attività sommerse, che danneggiano chi opera nel rispetto delle regole. In Lombardia, questo processo assume un valore ancora più significativo, poiché i nostri imprenditori dell’accoglienza rappresentano un modello di eccellenza a livello nazionale e internazionale. La nostra Regione, infatti, è stata la prima a istituire il Codice Identificativo Regionale (CIR), dimostrando una visione lungimirante nell’organizzare e valorizzare il comparto ricettivo” ha evidenziato l’assessore Barbara Mazzali.

L’assessore Mazzali ha commentato riguardo agli operatori lombardi: “Gli operatori lombardi sono da tempo abituati a operare in un contesto di totale trasparenza e regolarità, utilizzando strumenti che agevolano il rispetto delle normative. Questo non solo garantisce la qualità dell’offerta turistica, ma rafforza anche la fiducia nei confronti della nostra Regione, premiando chi investe in professionalità e innovazione. Per la Lombardia, tutto ciò si traduce nella promozione di un turismo sempre più sostenibile, responsabile e capace di generare valore economico e culturale per l’intero territorio”.

Con l’adozione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) su scala nazionale, gli imprenditori lombardi possono quindi confermare la loro leadership e continuare a distinguersi come ambasciatori di un’accoglienza d’eccellenza. “Il nostro obiettivo è tutelare chi opera nella legalità e offrire ai turisti esperienze uniche, autentiche e garantite dalla qualità delle nostre strutture” ha concluso Mazzali.

Infine, tutti i titolari di strutture ricettive che non hanno ancora richiesto il CIN sono invitati a regolarizzare la propria posizione. La piattaforma per il rilascio del codice è disponibile online e offre strumenti intuitivi per completare la procedura. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito bdsr.ministeroturismo.gov.it