Accordo in Technoprobe su orari di lavoro. Si stabilizzeranno 150 addetti

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Technoprobe

Importante intesa tra azienda e sindacati in Technoprobe a Cernusco

Copertura del ciclo produttivo 24h con riduzione orario lavoro e assunzione a tempo indeterminato per 150

 

CERNUSCO – E’ stato votato a larga maggioranza dai lavoratori l’ipotesi di accordo integrativo aziendale alla Technoprobe di Cernusco Lombardone, siglato tra l’azienda, la Rsu e le sigle sindacali Fiom Cgil e Fim Cisl.

A partecipare alla consultazione, spiegano i sindacati, è stato il 70% degli aventi diritto, “dato da sottolineare – dicono le organizzazioni sindacali – in quanto costituisce un importante segnale di vitalità democratica”.

La principale innovazione introdotta dall’accordo riguarda l’organizzazione dell’orario di lavoro. Il settore in cui l’azienda opera, quello dei semiconduttori, è altamente competitivo e necessita perciò che alcuni reparti garantiscano una copertura produttiva a ciclo continuo, h24, 7 giorni su 7; il passaggio a questa nuova modalità oraria comporta la diminuzione dell’orario di lavoro, per cui i dipendenti coinvolti lavoreranno 136 ore annue in meno.

L’accordo, spiegano i sindacati, prevede che Technoprobe garantisca la piena retribuzione e l’intera maturazione di tutti gli istituti contrattuali connessi (ferie, tredicesima ecc.), e, in virtù di tale accordo, le maggiorazioni previste determinano un importante aumento della retribuzione nell’ordine di migliaia di euro/anno.

Con il nuovo accordo il valore premio di risultato per gli anni 2022 e 2023 avrà inoltre un significativo aumento e potrà superare i 5mila euro. Altro importante risultato raggiunto con il nuovo contratto è l’impegno dell’azienda ad assumere a tempo indeterminato almeno 150 lavoratori entro il 31 maggio 2023.

“Inoltre – aggiungono Fiom e Fim – la stabilizzazione dei precari viene resa strutturale con l’introduzione dell’obbligo di assunzione a tempo indeterminato dopo 12 mesi di contratto in somministrazione e/o assunzione con contratto a termine. Oltre che da un impiego sicuro e tutelato, il miglioramento delle condizioni di lavoro passa anche dal continuo confronto tra la direzione e la RSU sulla formazione permanente e gli inquadramenti professionali”.