Né studio né lavoro: 7 mila giovani lecchesi “in panchina”

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LECCO – Emergenza lavoro al centro del tavolo di discussione avviato con gli Stati Generali del Welfare, che si è tenuto venerdì mattina nell’aula magna dell’ateneo lecchese Politecnico. Un’intera giornata promossa dal Comune di Lecco in collaborazione con il consiglio di rappresentanza dei sindaci per analizzare la situazione occupazionale nel territorio lecchese a partire dai giovani, che più stanno subendo i cambiamenti economici di questi anni.

Secondo i dati del Piano di Zona unitario degli Ambiti Distrettuali di Bellano, Lecco e Merate, il 24% dei lecchesi fra i 15 e i 24 anni è al di fuori del sistema di istruzione e non è inserito nel mondo del lavoro.

studenti lavoroUn esercito di 7.000 ragazzi e ragazze che non studiano e non lavorano, i cosiddetti “giovani in panchina” che, senza una particolare qualifica, faticano ad inserirsi nel mondo del lavoro e spesso rinunciano ad una ricerca attiva. Preoccupanti anche i numeri relativi alla disoccupazione giovanile che è passata dal 9% del 2008 a più del 30% nel 2014.

Per contrastare il fenomeno è stato lanciato il progetto triennale Living Land, avviato a maggio 2015 e finanziato con il contributo di Fondazione Cariplo, che conta la partecipazione di oltre 40 enti del territorio provinciale. Living Land ha articolato nel territorio provinciale diverse proposte: dalle esperienze pre-lavorative di gruppo ai tirocini orientativi e individuali, fino alle esperienze di Leva Civica.

Da giugno 2015 ad oggi tali attività hanno coinvolto 612 ragazzi tra i 15 i 27 anni. 444 ragazzi hanno partecipato ad esperienze pre-lavorative di gruppo, riqualificando spazi pubblici, coltivando orti sociali, sperimentandosi presso gli agriturismi della zona, svolgendo attività di sostegno in musei e uffici turistici o supportando le associazioni locali.

Ottanta ragazzi hanno svolto tirocini orientativi di un mese in aziende e cooperative del territorio, misurandosi con il mondo del lavoro in maniera protetta, per poi riprendere, in maniera più consapevole, il proprio percorso di studi; 53 giovani hanno svolto, invece, tirocini individuali di sei mesi, con l’obiettivo di vivere un’esperienza professionalizzante; 35, infine, i ragazzi coinvolti in percorsi di Leva Civica della durata di 10 mesi.

Al termine dell’attività svolta, ai giovani partecipanti è stato corrisposto un compenso in buoni acquisto o borse lavoro per un valore totale di oltre 310.000 euro. Buona parte di queste risorse sono state messe a disposizione anche grazie alla generosità di cittadini e realtà del territorio che hanno scelto di contribuire con una donazione sul Fondo Living Land, che nel 2015 ha raccolto 418.000 euro.

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I dati delle prese incarico del Servizio Fasce Deboli nel 2015


Al problema dei giovani senza lavoro si affianca quello degli adulti in difficoltà rimasti senza occupazione dei quali si prende cura ilServizio Fasce deboli”, promosso dai Comuni del territorio lecchese e mira a sostenere esperienze di reinserimento al lavoro per persone particolarmente fragili e prive di supporti nella normativa vigente.

Fino all’anno 2014 i Comuni hanno incaricato la Provincia della gestione del Servizio, successivamente l’erogazione dei servizi di accompagnamento socio-lavorativo rivolto alle fasce deboli del mercato del lavoro sono stati affidati al Consorzio Consolida tramite bando di coprogettazzione promosso dalla Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera.

Sono state 367 le persone prese in carico dal servizio nel 2015 dai distretti di Bellano, Lecco, Merate. Promossi 119 tirocini per un totale di borse di studio pari di oltre 153 mila euro e 59 persone hanno trovato occupazione. A queste si aggiungono altre 13 persone che hanno mantenuto nel corso del 2015 un’occupazione e che continuano ad essere monitorate dal servizio.

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“Gli Stati Generali del Welfare costituiscono una preziosa occasione per chiamare a raccolta l’intero territorio su temi di cruciale importanza: il lavoro, la casa, gli anziani e le prospettive future del nostro Welfare sociale” hanno spiegato l’assessore alle politiche sociali del Comune di Lecco, Riccardo Mariani e il presidente del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, Felice Baio

“Siamo di fronte a una sfida importante che attraversa le nostre comunità sempre più messe alla prova per ragioni lavorative, economiche, sociali, di tenuta famigliare e abitativa. La forte tradizione di saper fare rete, di convogliare le risorse in modo sinergico che da sempre caratterizza il territorio della Provincia di Lecco diventa esperienza imprescindibile per rilanciare piste di riflessione e azione comuni, per tracciare la rotta del futuro, per delineare linee strategiche condivise che vedano sempre più marcata la presa in carico e l’attenzione alla cura delle nostre comunità. Dobbiamo, ancora una volta, dimostrare di saper governare i processi anziché subirli perchè, a nostro avviso, solo chi ha esperienza può davvero innovare. Siamo tutti chiamati a concorrere alla soluzione dei problemi e delle preoccupazioni che colpiscono i nostri cittadini di fronte alla fragilità sociale e ai rischi sempre presenti di marginalità che la crisi può determinare. Questo è il tempo in cui nessuno può chiamarsi fuori, in cui l’etica della responsabilità interpella le istituzioni, le categorie produttive, commerciali e sociali, il cosiddetto terzo settore, il mondo associativo e del volontariato. È il tema del welfare comunitario e generativo che diventa la dimensione più forte da promuovere e consolidare e che è sicuramente alla nostra portata”.

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Gli interventi effettuati dal Servizio Fasce Deboli nel 2015