Nel 2012 perse 20mila imprese: gli artigiani guardano alle elezioni

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LECCO – Ripartire dalle ragioni dell’economia reale. E’ questa, secondo Confartigianato Imprese Lecco, la lezione del tempo della crisi.

“La Lombardia sta attraversando, come il resto del Paese, una fase ormai pluriennale di crisi dell’economia e dei consumi, aggravata dall’incertezza politica. La congiuntura, negativa per il quarto anno consecutivo, sta mettendo a dura prova la resistenza delle oltre 800mila imprese del nostro territorio, di queste quasi 9 su 10 sono micro imprese e addirittura per circa metà ditte individuali” ha spiegato l’associazione guidata da Daniele Riva, che ha poi denunciato la chiusura di oltre 20 mila imprese solo nel 2012, con un saldo negativo di ben 4 mila attività.

“Da qui deriva la nostra preoccupazione per il futuro – spiegano da Confartigianato Lecco – in un contesto sempre più difficile ma che ci obbliga a reagire”. Ed è un contesto condizionato dalla limitatezza di risorse pubbliche e private quello in cui l’associazione degli artigiani lecchesi chiede che le Parti sociali vengano considerate una risorsa strategica dall’amministrazione regionale che le elezioni decreteranno.

Crediamo che i prossimi cinque anni dovranno essere necessariamente all’insegna di un puntuale e organico progetto di nuovo sviluppo regionale, orientato alla concretezza, al merito, all’ascolto, alla legalità e ad un rinnovato rigore dei costi e delle spese. Chiediamo che si consolidi una Regione più di governo partecipato e meno di gestione diretta. Una Regione che valorizzi il ruolo del partenariato sociale, che percorra al nostro fianco la strada che ci porterà a competere nello scenario economico post-crisi”

Fondamentale, per Confartigianato, riproporre con una rinnovata modalità di dialogo l’esperienza del Patto per lo Sviluppo e rimettere al centro, con politiche e con l’accompagnamento in percorsi di crescita, la piccola e micro-impresa nel sistema economico lombardo. L’associazione torna a chiedere maggiori investimenti per lo sviluppo, tagliando gli sprechi della macchina statale; l’accesso al credito rimane uno dei fattori più critici in questa fase di crisi prolungata così come il carico fiscale sentito come non più sostenibile dalle aziende lecchesi.

Grande attenzione è rivolto ad Expo 2015 che, con i suoi oltre 20 milioni di visitatori previsti, è visto dagli artigiani come la scarica elettrica con cui far ripartire la locomotiva lombarda. Identica è la richiesta al nuovo Governo nazionale, al quale Confartigianato chiede l’abbassamento delle imposte (IRAP, IVA, IMU),  il sostegno per la crescita e la competitività delle aziende, il proseguo nell’azione di semplificazione normativa e burocratica, l’impegno negli investimenti su infrastrutture ed energia.

L’associazione lecchese avrà modo di spiegare le proprie proposte durante l’assemblea dei delegati di Confartigianato Imprese Lecco di questa sera, alla quale presenzieranno e interverranno i candidati regionali di tutte le liste in gioco per la Lombardia.