LECCO – Le prossime raccolte di frutta e verdura, con una particolare attenzione alla vendemmia, potrebbero essere messe a rischio dai problemi di natura burocratica sorti tra Inps e imprese agricole, a seguito della sostituzione dei voucher, i buoni lavoro, con altri strumenti di pagamento per i lavori occasionali, a cui i datori di lavoro non hanno ancora accesso. A denunciarlo è la Coldiretti.
“Gli agricoltori ora dicono basta alle continue penalizzazioni – spiega Fortunato Trezzi, presidente della Coldiretti Como – Lecco – i ritardi burocratici nello sviluppo della procedura informatica dell’Inps impediscono alle imprese agricole l’accesso agli strumenti che hanno sostituito i voucher”.
Secondo la Coldiretti provinciale infatti l’Inps non consente alle imprese agricole di utilizzare la comunicazione preventiva per un arco temporale di tre giorni, prerogativa che la legge attribuisce al settore agricolo proprio in ragione delle sue specificità. Infatti in accordo con le particolari modalità di svolgimento del lavoro agricolo, il committente dovrebbe poter solo comunicare l’arco temporale (3 giorni al massimo) in cui viene svolto il lavoro, ma non le ore esatte di inizio e di fine dello stesso.
“È inammissibile che dei ritardi burocratici mettano a rischio opportunità di lavoro per i giovani studenti, i pensionati e i cassa integrati impiegati in agricoltura nell’attività stagionale – sottolinea Trezzi, che continua – le raccolte estive di frutta e verdura, la vendemmia, nonché il lavoro dei nostri agriturismi, sono un motore economico rilevante per il territorio lariano che non può e non deve incepparsi per una procedura informatica”.
“La sospensione dei voucher la scorsa primavera — ribadisce Coldiretti — aveva di fatto segnato lo stop al lavoro di pensionati e studenti nelle nostre campagne, ma anche negli agriturismi e negli spacci delle imprese agricole, con un aggravio di costi per gli imprenditori”
“Auspichiamo, quindi, che al più presto venga superata questa difficoltà per consentire l’utilizzo delle nuove prestazioni occasionali, senza dare luogo a casi di lavoro abusivo“, conclude il presidente Trezzi.