La protesta dei lavoratori della sanità privata, ieri lo sciopero nazionale
I sindacati plaudono alla partecipazione: “Sciopero riuscito”
LECCO / MILANO – Una media di adesione di oltre il 70%, con punte che hanno superato il 90% e al netto dei servizi minimi essenziali da garantire. Lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità privata, che ieri hanno incrociato le braccia per rivendicare il diritto al rinnovo contrattuale, “è riuscito anche in Lombardia”. Lo fanno sapere i sindacati del settore in una nota congiunta.
In Lombardia sono interessati da questo contratto collettivo del lavoro, fermo da 14 anni, circa 50mila operatrici e operatori, cioè quasi la metà del totale nazionale.
La giornata di protesta è stata accompagnata dai tanti presidi al di fuori delle strutture sanitarie, nelle piazze, davanti alle sedi di Confindustria.Nel lecchese di fronte alla sede di Bosisio de La Nostra Famiglia (leggi qui)
“E’ stata una giornata importante. Le lavoratrici e i lavoratori sono arrabbiati per la mancanza di rispetto e riconoscimento del loro impegno e della loro professionalità – dichiarano Manuela Vanoli, Mauro Ongaro e Daniele Ballabio, segretari generali di Fp Cgil – Cisl Fp – Uil Fpl Lombardia -. Ma sono anche determinati e con una grande dignità. Andremo avanti a lottare con loro per un rinnovo contrattuale, economico e normativo, che è già stato concordato con le controparti datoriali ed è già stato approvato dalle lavoratrici e dai lavoratori nelle assemblee. La situazione è paradossale. Questa vertenza contrattuale è una brutta pagina nella storia delle relazioni industriali del nostro paese. Chiediamo ad Aiop e Aris assunzione di responsabilità e attenzione verso lavoratrici e lavoratori che continuano a contribuire al diritto alla salute di cittadine e cittadini del nostro paese”.