LECCO – Entro il 2 marzo 2017 circa 30 mila persone a livello nazionale potranno acceder al pensionamento con le regole pre Fornero, l’ottava salvaguardia.
“Le casistiche sono piuttosto tecniche e complicate ma se si è cessato l’attività lavorativa entro il 31.12.2014 da ditta fallita o cessata, un esempio dal territorio è il caso della Onyx di Calolziocorte, e si è prossimi ai 40 anni di lavoro o se si è cessato entro il 31 dicembre 2012 per accordi di mobilità con incentivo all’esodo è il momento giusto per informarsi presso un patronato” fa sapere Cinzia Gandolfi, di Inca Cgil.
“La seconda cosa riguarda due provvedimenti contenuti nella legge di stabilità ad oggi non fruibili – prosegue la referente del sindacato – APE (anticipo pensionistico per cui devo avere 63 anni e 7 mesi di età e 20 anni di contributi) e precoci (lavoratori con almeno un anno di contribuzione entro il diciannovesimo anno di età che potranno accedere alla pensione con 41 anni di contribuzione), infatti entro fine mese il governo dovrebbe emanare i decreti attuativi ma su questo, dopo la caduta del governo, regna un’incertezza assoluta. Le novità non saranno fruibili prima del maggio 2017, per questo meglio attendere almeno metà febbraio per avere notizie più certe (magari qualche circolare Inps)”.
L’opportunità è stata spiegata dal sindacato durante una conferenza stampa, nella mattinata di martedì, durante la quale il segretario provinciale della Cgil, Wolfango Pirelli, è intervenuto spiegando le motivazioni che spingono la Cgil a chiedere l’abolizione del voucher e che non si accontenterà della sua revisione : “Non è uno strumento contrattuale – ha insistito Pirelli – deresponsalizza il datore di lavoro dalle modalità con cui fa operare un lavoratore senza risponderne, ad esempio un lavoratore voucher che ha un infortunio ha la copertura Inail ma il datore di lavoro non viene chiamato a rispondere del danno differenziale”.