LECCO – Sancita la partnership tra la Global Form di Lecco ente di formazione, consulenza e servizi con il Centro Studi Finanziari Ac Finance di Milano, società di consulenza strategica di business. Abbiamo incontrato Antonio Chieffo, Ceo (Chief Executive Officer) di Ac Finance, per capire i motivi che sottendono a questo sodalizio e i riflessi che questa partnership avrà nel panorama imprenditoriale lecchese.
Dottor Chieffo, perchè avete scelto Lecco e Global Form?
L’idea di investire sul territorio lecchese con una struttura, è nata dopo aver conosciuto alcune importanti realtà industriali locali, che abbiamo affiancato in alcuni progetti europei di ricerca e sviluppo. Del resto Lecco ha una storia industriale secolare, che difficilmente si ritrova in altre aree. Spesso le aziende sono ancora a conduzione famigliare, e checché se ne dica, questo in alcuni casi è ancora un punto di forza del nostro sistema economico nazionale. La nostra filosofia aziendale è per i territori, e con i territori. Global Form oggi è per noi la struttura più qualificata, che attraverso il veicolo formativo conosce bene il sistema economico Lecchese
In cosa consiste questa partnership?
Globalform oggi è il partner di AC Finance per la formazione e lo sviluppo commerciale del territorio. Punto di riferimento per le aziende che vogliono avvicinarsi seriamente ai fondi europei. Questo, grazie alla preparazione ed alla professionalità delle dottoressE Elena e Silvia Ghezzi.
Di particolare importanza per le Piccole e Medie imprese è il FESR, ci può spiegare di cosa si tratta?
Il FESR, o Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, è un fondo strutturale dell’Unione Europea (UE). E’, tra l’altro, il tool principale in mano al Commissario Europeo per le Politiche Regionali, poiché fornisce la principale linea di finanziamento ai progetti di sviluppo dell’imprenditoria del territorio. L’obiettivo del FESR, citando l’UE, è “consolidare la coesione economica e sociale dell’UE, correggendo gli squilibri tra le regioni”.
Chi può usufruirne?
Tutti gli imprenditori appartenenti a delle aree tematiche, definite “concentrazione tematica”. In particolare le aree sono: innovazione e ricerca; sostegno alle SME; riduzione delle emissioni di CO2; agenda digitale. Il fondo distingue 3 tipologie di regioni: regioni sviluppate; regioni in transizione; regioni in ritardo di sviluppo. Senza dimenticare tutti i bandi che contribuiscono a ridurre i costi di esercizio.E che abbassano il cuneo fiscale.
Che requisiti deve avere un’impresa per ottenere il credito?
Non vi sono dei requisiti propri del FESR, nel senso che le Regioni creano dei programmi con requisiti specifici per le imprese. In linea generale, comunque, non devono essere imprese in difficoltà, devono possedere capacità progettuale, saper innovare e rinnovarsi. Soprattutto, pensare fuori dagli schemi quindi si fa riferimento in particolare a tutte le aziende del territorio nel settore della metalmeccanica, dell’industria e alle start up innovative.
Il credito può coprire l’intero progetto?
Dipende dalla linea di investimento. La nostra struttura tecnica che conta 16 analisti finanziari, garantisce attraverso una attenta analisi dell’azienda l’individuazione esatta dei singoli progetti a cui l’azienda può partecipare. Questo consente a noi e all’azienda di intervenire sui progetti con la più alta possibilità di successo. Infatti, una delle maggiori motivazioni per cui il nostro Paese non utilizza diversi milioni di euro a disposizione è dovuto al fatto che spesso ‘il fai da te’ porta le aziende a partecipare a dei bandi senza conoscerne bene le linee guida, portando, di fatto, ad un inutile dispendio di risorse e di tempo
Cosa si aspetta da un territorio come quello lecchese?
Confidiamo molto sul territorio lecchese. Qui ho trovato imprenditori molto legati alle aziende. Non ho trovato speculatori ma quello che una volta veniva definito ‘l’industriale’. Non dimentichiamo che il punto di forza dell’Italia negli anni passati è stata la capacità di fare sviluppo industriale. Oggi è chiaro, che non è più possibile competere con Paesi dove non vigono regole di nessun genere e che sfruttano l’uomo come nell’Europa ottocentesca. Il vero punto di forza sarà l’innovazione. Sfruttando bene i fondi europei a disposizione le aziende lecchesi potranno fare innovazione e sviluppo e competere non sui prezzi al ribasso ma sulla parte ‘brain’ “.