Aumento del saldo positivo grazie alla riduzione delle cessazioni, ma le attivazioni restano basse
LECCO – Il mercato del lavoro nella provincia di Lecco ha mostrato segnali di ripresa nel primo semestre del 2024, con un saldo positivo di 930 unità, secondo il report semestrale dell‘Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro. Questo miglioramento è attribuibile principalmente alla significativa riduzione delle cessazioni contrattuali, scese sotto le 19.600 unità, uno dei valori più bassi degli ultimi cinque semestri. Tuttavia, le attivazioni contrattuali, pari a circa 20.500, sono diminuite di circa duemila unità rispetto al semestre precedente, segnando uno dei livelli più bassi del periodo considerato.
Il report, basato sui dati delle Comunicazioni Obbligatorie raccolti dai Centri per l’Impiego di Lecco e Merate, evidenzia una modesta vivacità del mercato del lavoro locale. Le trasformazioni contrattuali, in particolare quelle da tempo determinato a indeterminato, hanno raggiunto il valore più basso nella serie storica, mentre le proroghe si sono stabilizzate poco al di sotto delle 6.000 unità. I contratti a tempo determinato restano i più diffusi, rappresentando oltre la metà delle attivazioni complessive.
Nel panorama settoriale, l’industria mostra un saldo positivo di 482 unità, nonostante una significativa contrazione delle nuove assunzioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo trend è particolarmente visibile nel settore metallurgico, che registra comunque un saldo lievemente positivo di 170 unità nel semestre in esame.
Decisamente migliori i dati del settore turistico, trainato dalla stagionalità, che segna un forte incremento delle assunzioni nella prima metà dell’anno. Il saldo positivo di 1.120 unità è il più alto tra tutti i settori, mantenendosi in linea con i dati dell’anno precedente.
Dal punto di vista territoriale, il distretto di Lecco presenta un saldo positivo di 90 unità, mentre il distretto di Merate chiude con un saldo negativo di 74 unità. Nonostante ciò, i flussi contrattuali in queste aree rimangono di dimensioni tali da rendere questi saldi relativamente contenuti. Al contrario, il distretto di Bellano registra un risultato decisamente positivo, con un saldo di 914 unità, grazie alla sua forte componente turistica, che evidenzia saldi positivi nel primo semestre e negativi nel secondo.
Passando all’analisi demografica, le donne e i giovani continuano a rappresentare una parte significativa delle nuove assunzioni, rispettivamente con il 45% e il 41% delle attivazioni. Per le donne, il 57% dei contratti attivati è a tempo determinato, una percentuale leggermente superiore rispetto a quella degli uomini (54%), mentre il 22% delle lavoratrici è stato assunto con un contratto a tempo indeterminato, contro il 26% degli uomini. Inoltre, circa il 38% delle donne assunte (3.500 su 9.300) ha stipulato un contratto part-time, un indicatore significativo della persistenza di una certa precarietà lavorativa.
Infine, i giovani under 30 si confermano come una componente rilevante delle nuove assunzioni, rappresentando il 56% degli impieghi nel turismo, il 48% nell’agricoltura, il 45% nel commercio e il 41% nell’industria. La loro percentuale scende al 36% nelle costruzioni e al 31% negli altri servizi, settori in cui l’esperienza lavorativa sembra essere maggiormente determinante.