NIBIONNO – Agitazione sindacale alla Viganò di Nibionno dopo l’annuncio, da parte dell’azienda tessile, di voler procedere a sei esuberi sui 49 dipendenti totali. Una misura che l’azienda avrebbe attuato a causa del calo di fatturato degli ultimi anni, presentando ai sindacati un piano di ristrutturazione aziendale che prevedrebbe anche l’acquisizione di nuovi macchinari.
“Abbiamo chiesto all’azienda un passo indietro sulla mobilità e di utilizzare ammortizzatori sociali conservativi, come la cassa integrazione o il contratto di solidarietà, per evitare i licenziamenti e rimpiegare i lavoratori sui nuovi macchinari” spiega Tiziano Cogliati di Femca Cisl Lecco che segue da vicino la situazione dell’azienda brianzola insieme al collega della Filctem Cgil, Nicola Cesana.
Azienda e sindacati si sono ritrovati anche al tavolo di confronto in Regione Lombardia ma, spiegano i sindacalisti, “la Direzione di Viganò SpA ha deciso di procedere unilateralmente con i licenziamenti”.
Per questa ragione, Filctem Cgil e Femca Cisl, congiuntamente con la RSU, hanno deciso di proclamare un’ora di sciopero mercoledì 27 maggio che coinvolgerà tutti i turni di lavoro, con un presidio di fronte all’azienda. Il sindacati nel frattempo hanno chiesto alla Viganò un nuovo incontro.

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