LECCO – E’ stata pubblicata martedì la sentenza sul fallimento del Tubettificio Europeo: il Tribunale ha concesso l’esercizio provvisorio , una scelta non scontata che rimanda per ora di un mese la cessazione dell’attività della storica azienda di Pescarenico.
Trenta giorni di tempo in più, quindi, per trovare una soluzione che permetta di salvare i posti di lavoro, circa 115 dipendenti in carico alla ditta produttrice di imballaggi con oltre quarant’anni di storia alle spalle e un futuro più incerto che mai.
La proprietà aveva proposto l’assunzione immediata di una sessantina di dipendenti nella nuova Tubettificio srl (non più spa), i sindacati spingono per l’assunzione di tutte le maestranze e l’ottenimento della cassa integrazione che possa coprire i dipendenti. Una soluzione possibile per l’azienda ma solo a stipendi ridotti.
Si tratterebbe comunque di una fase di transizione, per ripianare la situazione economica del Tubettificio e renderlo appetibile a nuovi acquisitori che già esisterebbero, secondo quanto avrebbe riferito l’azienda ai sindacati.
“Abbiamo un mese di tempo per vedere se effettivamente si paleseranno questi interessi – spiega Mauro Castelli, sindacalista della Fiom – quante mobilità volontarie ci saranno tra i lavoratori e quanti invece potranno essere assorbiti dalla Srl”.
Una critica dal sindacalista è diretta alle istituzioni: “Il caso del Tubettificio non è distante da quello della Konig di Molteno, qui abbiamo 60 esuberi su quasi 120 lavoratori, nessuno dei parlamentari lecchesi o altri esponenti della politica locale si è mosso per loro. Anche qui parliamo di una realtà storica che rischia di scomparire buttando nel disagio le famiglie dei dipendenti”.