Tubettificio: protesta rientrata, confronto sul futuro dell’azienda

Tempo di lettura: 2 minuti

tubettificio

LECCO – Rientrata per ora la protesta dei lavoratori del Tubettificio Europeo: nell’incontro di martedì con i sindacati l’azienda avrebbe garantito il pagamento tra giugno e luglio degli stipendi arretrati e i dipendenti, circa 140 maestranze, hanno deciso di sciogliere l’assemblea permanente e lo stato di agitazione sindacale tornando al lavoro nel pomeriggio di mercoledì.

“L’iniziativa sindacale ha permesso di ritrovare l’equilibrio tra le esigenze dei lavoratori, ovvero il pagamento degli stipendi, e quelle dell’azienda, quindi la ripresa della produzione” spiega il segretario provinciale della Fiom, Diego Riva.

Il sindacalista dei metalmeccanici Cgil non nasconde comunque le sue preoccupazioni riguardo alle sorti dell’azienda di corso Carlo Alberto: “Da tempo vive una situazione complicata e sofferenze di liquidità – spiega Riva – finora l’azienda è riuscita, con qualche difficoltà, ad onorare gli stipendi, però è necessario dare maggiore tranquillità ai lavoratori. Tante aziende in sofferenza dal punto di vista della liquidità non sono state poi in grado di risollevarsi”. Parole alle quali si associa anche il sindacalista dalla Fim Cisl, Giovanni Gianola.

Una delle possibilità potrebbe essere quella dell’acquisto del tubettificio da parte di altri gruppi industriali anche se non è chiaro se al momento vi siano effettivamente delle trattative in corso tra l’attuale proprietà ed eventuali compratori. Forse se ne saprà di più all’incontro previsto per giovedì pomeriggio in Provincia, che vedrà allo stesso tavolo i rappresentanti dell’azienda, dei sindacati, del Comune e della Prefettura.

“L’assemblea ha confermato che i lavoratori preferiscono il buonsenso e danno credito alla proprietà – spiega il segretario della Uilm, Enrico Azzaro a nostro parere l’unica via di uscita per dare prospettive è la sinergia con un altro gruppo industriale. Nell’incontro in Provincia chiederemo all’azienda di chiarire se ci siano percorsi in atto finalizzati alla cessione anche parziale dell’azienda”.