Tra gli arrestati anche un carabiniere, già in carcere perchè trovato in possesso di 500 grammi di cocaina
Tanti i reati contestati agli arrestati: dallo spaccio di droga alla ricettazione, passando per il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
MONZA – Otto persone arrestate per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I Carabinieri di Monza Brianza hanno dato esecuzione, nelle province di Milano e Reggio Calabria, a un provvedimento cautelare nei confronti di 8 persone (7 in carcere e 1 agli arresti domiciliari), ritenute responsabili a vario titolo di diversi reati. Dal peculato alla corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, passando per accesso abusivo a sistemi informatici e telematici, rivelazione di segreto d’ufficio e falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale. Non solo, ma tra i reati imputati spiccano anche favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ricettazione, favoreggiamento personale nonché detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Provvedimenti emessi dal Gip di Monza
I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Monza, Patrizia Gallucci, su richiesta della Procura della Repubblica di Monza, all’esito di attività investigativa sviluppata dal Nucleo Investigativo dell’Arma monzese. Dalle indagini è emersa anche la figura di un graduato dell’Arma dei Carabinieri tratto in arresto nell’ottobre 2017, poiché trovato in possesso di gr. 500 di eroina, attualmente in carcere. Il militare, posto in congedo per degradazione nel mese di luglio dello scorso anno a seguito del grave episodio di cui si rese responsabile, era stato indicato come autore del peculato di un documento di identità custodito presso il reparto ove prestava servizio e con il quale, d’intesa con un pluripregiudicato calabrese (anch’egli destinatario della medesima misura) sarebbe stato attivato un finanziamento per l’acquisto di un veicolo per poi denunciarne falsamente il furto, in maniera tale da incassare il premio assicurativo, mentre la vettura sarebbe stata venduta all’estero.
Coinvolto anche un carabinieri già posto in congedo
investigativa ha permesso di riscontrare le originarie accuse, rivelando la responsabilità del militare in ordine anche a svariate consultazioni abusive alla Banca Dati delle forze dell’ordine, spaccio e detenzione illegale di sostanze stupefacenti nonché corruzione. Lo stesso, avuta notizia di un cittadino tunisino che spacciava all’interno di un condominio (ove risiedeva la fidanzata), non redigeva alcuna annotazione di polizia giudiziaria. comunicando al pusher in questione che dei condomini si erano accorti della sua attività illecita, percependo quale compenso alcune dosi di stupefacente. In un’altra occasione, accettando la promessa di un compenso pari a 600 euro al fine di consentire a due cittadini tunisini “trattenuti” presso l’hotspot di Lampedusa di allontanarsi dall’isola, redigeva false denunce di smarrimento a nome di due cittadini rumeni da far utilizzare ai nordafricani in sostituzione dei propri documenti d’identità.
Perquisite anche le abitazioni
Tra gli arrestati cinque tunisini, la fidanzata del ex carabiniere anche lei con passaporto tunisino ed un altro italiano, responsabili di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Contestualmente all’esecuzione dei provvedimenti cautelari personali, gli operanti hanno dato esecuzione a vari decreti di perquisizione procedendo al sequestro di alcune dosi di cocaina, strumenti per il taglio ed il confezionamento dello stupefacente ed oltre 12000 € in denaro contante, provento dell’attività di spaccio