Niente più tassa sul permesso soggiorno, vinto il ricorso di Cgil e Inca

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consiglio-statoROMA -I Giudici del Consiglio di Stato, con la Sentenza del 26 ottobre hanno annullato definitivamente la “Tassa sul Permesso di Soggiorno”, cioè il contributo ulteriore di 80, 100 e 200 euro, che il Governo aveva imposto agli stranieri dal 2012, in aggiunta ai costi amministrativi di rilascio e rinnovo dei Permessi.

Ora è confermato: dovranno versare il “solo” costo amministrativo: 30,46 euro per la stampa, 30 euro per le Poste Italiane e 16 euro di marca da bollo per ogni Permesso.

“Questa decisione – spiegano dal sindacato Cgil e dal patronato Inca – dà finalmente ragione al ricorso presentato da noi presentato, giungendo fino alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che aveva ritenuto il contributo illegittimo, in quanto sproporzionato e d’ostacolo ai diritti degli immigrati”.

Le Questure hanno già ricevuto una direttiva dal Ministero dell’Interno di accettare le nuove domande di rilascio e rinnovo che saranno presentate prive del contributo aggiuntivo. Inoltre dovranno essere evase le domande giacenti, presentate senza contributo, senza richiedere l’integrazione.

“Siamo ora in attesa delle decisioni del Governo sulla possibile rideterminazione del contributo – spiegano dalla Cgil – che secondo i giudici, dovrà rispettare i requisiti di equilibrio e proporzionalità tali da non costituire un ostacolo all’esercizio dei diritti riconosciuti dalla Direttiva n. 2003/109/CE Unione Europea, e sul rimborso agli interessati delle somme versate in eccedenza rispetto al dovuto”.