Il punto sull’attività del Fondo istituito nel giugno 2021
L’attività verrà prorogata per un altro anno, sostegno anche alle fragilità
LECCO – 1.172.933 euro raccolti attraverso le donazioni per il Fondo Aiutiamoci nel Lavoro, istituito nel giugno 2021 da Prefettura, Fondazione Comunitaria del Lecchese, Associazioni di categoria e altri enti del territorio. Di questi, 660mila arrivano dalle fondazioni, 327.080 dai Comuni e 185.853 da soggetti privati. La cifra fino ad ora erogata è stata di 391.141, utilizzati per aiutare in vario modo 421 nuclei famigliari (936 persone).
Queste le cifre illustrate venerdì mattina in Camera di Commercio durante un incontro per fare il punto sull’attività svolta dal Gruppo Tecnico del Fondo che si è occupato di analizzare le richieste pervenute ed istruire le pratiche erogative.
Sul totale delle domande pervenute da settembre 2021 a ottobre 2022 ben 414 sono state di lavoratori dipendenti, la maggior parte dei quali (190) hanno perso il lavoro per licenziamento e 149 per la scadenza del contratto a termine. Per quanto riguarda invece le tipologie di spesa, dei 391.141 mila euro 202.380 sono stati erogati per coprire i costi dei buoni spesa, 154.137 per le spese condominiali e trasporto e 34.624 per i servizi.
Il Fondo “Aiutiamoci nel lavoro” come annunciato vedrà prorogata la sua attività di un altro anno, fino al 31 dicembre 2023. “Le richieste pervenute nel 2022 al Fondo “Aiutiamoci nel lavoro” confermano infatti che le temute ricadute occupazionali della crisi legata all’emergenza Covid non si sono verificate – il commento dei sottoscrittori del patto – Ciononostante, le pesanti incertezze economiche legate alle vicende internazionali potrebbero generare nei prossimi mesi ripercussioni occupazionali particolarmente negative. Per questo motivo il Gruppo Tecnico ha ritenuto fondamentale mantenere attivo il Fondo e prolungarne l’attività per un ulteriore anno, fino al 31 dicembre 2023″.
Nello specifico, le risorse residue, circa 650mila euro, saranno destinate a due linee di intervento: da un lato, la prosecuzione del sostegno alle persone disoccupate e l’ampliamento dei contributi alle persone in cassa integrazione a causa della crisi energetica (450mila euro). Dall’altro, il contributo per il potenziamento di progetti socio-occupazionali a favore di lavoratori fragili (200mila euro), con l’attenzione alle sperimentazioni attualmente avviate nei territori dei tre Distretti della Provincia di Lecco.
“Quella del Patto per il Lavoro è stata, ed è ancora oggi, un’iniziativa molto importante per il territorio – commenta la presidente di Fondazione comunitaria del Lecchese, Maria Grazia Nasazzi – La firma di quel Patto, a giugno 2021, è stata un evento unico sul panorama nazionale. Lo è stato per come è nato, per il lavoro di tessitura istituzionale finalizzato a costruire la rete di enti e associazioni locali sulla quale il Patto si fonda. Con il passare dei mesi, la crisi pandemica si è evoluta e concretizzata in modo parzialmente diverso dalle previsioni iniziali, almeno per quanto riguarda le sue ricadute occupazionali sul territorio lecchese. Un esito non scontato, e che oggi ci invita a mettere in atto quei caratteri di flessibilità già intrinsechi nella natura del Patto. Le proposte che andiamo ora a declinare nell’ambito del Comitato di indirizzo non sono residuali o destinate banalmente a chiudere i conti. Sono, al contrario, l’esito di un dialogo mai interrotto tra le parti, sapendo leggere la realtà del mondo del lavoro e l’impatto dell’attuale crisi internazionale. È importante precisare che, a rendere oggi possibile e reale l’attualità di questo Patto, è proprio il lavoro mensile del Gruppo tecnico, straordinariamente rappresentativo del tessuto istituzionale e associativo del territorio”.
“Come sistema dei Comuni lecchesi – sono invece le parole di Guido Agostoni, presidente dell’Assemblea dei sindaci del Distretto lecchese – avevamo aderito al Patto per il Lavoro proprio perché avevamo condiviso la necessità di queste modalità di intervento. Ora si prosegue. Fortunatamente, nella nostra provincia, non si è registrato il bilancio drammatico in termini di occupazione che si temeva durante la pandemia. Ciononostante, stanno emergendo nuove e ulteriori situazioni legate alla crisi energetica. C’è ancora bisogno di sostenere chi ha perso il lavoro e chi vive comunque, sul territorio, una situazione più generale di fragilità sociale. Ecco perché la proposta del Comitato di indirizzo del Patto ci trova pienamente d’accordo a proseguire anche sul 2023, peraltro con un ampliamento della platea, riservando uno specifico sostegno alle fragilità”.
All’incontro ha partecipato anche il Prefetto di Lecco Sergio Pomponio.