CHAMONIX – “Vado via qualche giorno, vado a fare una cosa importante”. Ci aveva detto così qualche giorno fa prima di staccare la spina con il mondo e sparire, solitario, tra le sue montagne. La cosa importante l’abbiamo saputa ieri, in tarda serata: il “Butch” Marco Anghileri sta portando a termine la prima solitaria invernale del pilone centrale del Freney (Monte Bianco) lungo la via Jöri Bardill.
Ha salutato Lecco martedì mattina raggiungendo Courmayeur, da qui è salito fino al rifugio Monzino dove ha pernottato. Il giorno successivo, di buon mattino, ha raggiunto il colle Eccles e alle prime ore di giovedì ha attaccato il pilone Centrale del Freney arrivando a tre tiri dalla famosa Chandelle. Quindi, venerdì è stato avvistato sul Pilone per poi conquistare la vetta del Bianco. Oggi è atteso il suo rientro a Chamonix dove papà Aldino lo sta aspettando con amici. Un exploit che sta già facendo parlare quello del “Butch” compiuto lungo una via, la Bardill, aperta nel 1983 da Michel Piola, Pierre-Alain Stenier e Jöri Bardill, quest’ultimo morì l’anon seguente e gli amici gli vollero dedicare la via.
Per il Butch un’altra conquista da mettere in bacheca insieme a molte altre, ne ricordiamo alcune: tra il dicembre 1996 e il marzo 1997 inanella una serie di ascensioni spettacolari, tra le quali la via dei Finanzieri, la via Sonia sulla IV Pala di San Lucano, la via Olimpo sulla Marmolada e la via Casarotto sulla Busazza. Il capolavoro però arriva nel gennaio 2000: prima ascensione solitaria invernale della via Solleder sul Civetta. Poi altra impresa, con il concatenamento, in sole 14 ore, delle vie Vinazzer-Mesner in Marmolada, Solledder sul Civetta e lo spigolo Nord Dell’Agner. E non è tutto… chapeau!