Diabete: al via la distribuzione in farmacia dei sensori glicemici

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Oltre 560mila lombardi convivono con il diabete e ogni anno si registrano circa 50mila nuove diagnosi

Regione Lombardia: nuovo passo nella direzione della sanità di prossimità

MILANO – Parola d’ordine: semplificazione. Regione Lombardia compie un nuovo passo nella direzione della sanità di prossimità annunciando il via libera alla distribuzione in farmacia dei dispositivi per il monitoraggio della glicemia. Un cambiamento che punta a migliorare concretamente la qualità della vita delle persone affette da diabete, che in Lombardia rappresentano una fetta consistente della popolazione.

Grazie a questa iniziativa, chi soffre di diabete potrà recarsi direttamente nella farmacia più vicina e ritirare, in base alla prescrizione del proprio medico, uno tra i due principali dispositivi per il monitoraggio della glicemia: il Flash Glucose Monitoring (FGM) o il Continuous Glucose Monitoring (CGM). Si tratta di sensori applicabili sulla pelle, simili a un cerotto, in grado di misurare costantemente la concentrazione di glucosio nel sangue.

La decisione, annunciata dalla Direzione Generale Welfare della Regione, nasce in un contesto particolarmente sensibile. I numeri parlano chiaro: oltre 560mila lombardi convivono con il diabete e ogni anno si registrano circa 50mila nuove diagnosi. Solo a Milano, secondo i dati dell’ATS Città Metropolitana, sono più di 180mila le persone a cui è stata diagnosticata la malattia.

Per rispondere a questo scenario, è stato costituito un Intergruppo consiliare dedicato, che ha avviato un confronto tra medici di medicina generale, farmacisti e associazioni. L’obiettivo è chiaro: costruire una rete sanitaria territoriale che sia il più possibile vicina al cittadino.

“A guidare la Regione Lombardia deve essere proprio questo concetto, la prossimità – ha spiegato Silvia Scurati, coordinatrice dell’Intergruppo ‘Diabete, obesità e stili di vita’ – Il nostro lavoro, sia a livello politico sia a livello sanitario, si rivolge tanto agli adulti quanto ai bambini. Per questo è necessario premere sul criterio della multidisciplinarietà, mettendo insieme non solo specialisti del diabete, ma anche pediatri, medici di base e farmacisti. Un ruolo fondamentale lo rivestono le associazioni dei pazienti, che attraverso la loro esperienza guidano le scelte per migliorare la qualità di vita di chi affronta questa patologia”.

Secondo quanto emerso durante un recente incontro tra istituzioni e operatori sanitari, il progetto si fonda sulla ridefinizione organizzativa del sistema regionale, con un modello che punta a integrare in maniera sempre più stretta tutte le figure coinvolte nella cura. I medici di medicina generale manterranno il ruolo di riferimento per la prescrizione dei dispositivi, mentre i farmacisti saranno chiamati a potenziare il concetto stesso di prossimità.

Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, ha evidenziato l’importanza del nuovo approccio anche dal punto di vista dell’efficienza sanitaria: “La prossimità semplifica la quotidianità del paziente diabetico, migliora la sua qualità di vita e diventa elemento di efficienza per il servizio sanitario. Decidere di acquistare e distribuire i dispositivi di monitoraggio della glicemia attraverso le farmacie evidenzia il valore dell’apporto dei farmacisti di comunità nell’accompagnare il paziente cronico nel percorso di cura. La capillarità sul territorio si combina con la relazione di fiducia con le singole persone. Si tratta di un aspetto da non sottovalutare”.

Dello stesso avviso Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia: “Da sempre garantiamo la messa a disposizione di farmaci e presidi per misurare il diabete. Ora continueremo il nostro lavoro usufruendo delle nuove tecnologie, fornendo assistenza e formazione al paziente così che possa vivere in salute la propria esistenza”.

Non meno rilevante è il punto di vista dei diretti interessati. Maria Luigia Mottes, presidente del Coordinamento Lombardia Associazioni Diabetici (Clad), ha posto l’accento su quanto l’accesso semplificato possa fare la differenza nella vita di ogni giorno. “Passiamo la maggior parte della nostra vita correndo qua e là a fare certificati e controlli”, ha raccontato. “Il fatto di avere a portata di mano dei presidi tecnologici attraverso farmacie, case di cura o addirittura consegne a domicilio semplifica la vita. Avere dei presidi vicini al luogo di residenza sarà un grande vantaggio, visto che di tempo se ne perde già molto”.

Mottes ha anche sottolineato l’importanza della diffusione dei nuovi strumenti tecnologici a prescindere da età o tipo di diabete. “Strumenti come l’Fgm o il Cgm devono diventare una prerogativa per chiunque soffra di diabete”, ha spiegato. “Utilizzare questi device aiuta non solo il paziente, che può gestire la patologia in maniera autonoma, ma anche i caregiver, che attraverso applicazioni sul telefono possono visionare da remoto il livello glicemico e intervenire in caso di urgenza. Non dimentichiamoci poi che un buon controllo della glicemia può far sì che in futuro non ci siano più tutte quelle complicanze, gravi e costose, che attualmente impattano inevitabilmente sul Sistema Sanitario Nazionale”.

La distribuzione dei dispositivi nelle farmacie prenderà il via nelle prossime settimane. Una rivoluzione silenziosa, ma dal forte impatto, che si muove nel segno dell’innovazione e della concretezza, con lo sguardo puntato su un obiettivo comune: rendere la cura una presenza quotidiana e accessibile per tutti.