Inceneritore, rigettata la richiesta di studio sulle emissioni

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Il forno inceneritore di Valmadrera
Il forno inceneritore di Valmadrera
Il forno inceneritore di Valmadrera

 

LECCO – “L’assemblea dei soci di Silea ha rigettato la richiesta, da parte della nostra amministrazione comunale, di uno studio precisato di tipo Gis (Geographic information System) riguardante gli effetti sulla salute dell’emissioni del forno inceneritore” è questa la novità più importante che emerge dall’aggiornamento dell’atto di indirizzo di Silea di cui si è discusso mercoledì sera, durante la quinta commissione consiliare.

Lo studio precisato di tipo Gis era stato richiesto dall’amministrazione comunale lecchese a Silea, su proposta del capogruppo 5stelle Massimo Riva e del consigliere Appello per Lecco Ivano Donato, con lo scopo di conoscere con precisione quanto incidono le emissioni dell’inceneritore sulla salute della popolazione lecchese. Lo studio Gis sarebbe andato ad affiancare lo studio retrospettivo, commissionato da Silea all’università di Torino, uno studio valido, basato sulla casistica sanitaria e sulla diffusione delle polveri, i cui risultati dovrebbero arrivare entro il 2018, una tempistica, secondo i due consiglieri Donato e Riva, troppo lunga.

Il sindaco Virginio Brivio
Il sindaco Virginio Brivio

Da qui la decisione di proporre uno studio Gis, uno studio che avrebbe permesso da un lato di velocizzare la fase di valutazione dell’esposizione per i soggetti coinvolti nello studio, passando da 3 anni a 1 anno, e dall’altro di produrre una mappa utile alla descrizione visiva della situazione, con le aree coinvolte dalle ricadute dei fumi dell’impianto.

Studio che però non ha convinto l’assemblea dei sindaci di Silea che si è limitata a dire che “seguirà costantemente l’evoluzione dello studio e valuterà l’opportunità di necessari approfondimenti, alla luce di un ruolo più attivo dell’Ats Brianza a supporto delle amministrazioni comunali riguardo le tematiche concernenti la salute pubblica”.

Un rifiuto che non è piaciuto  al primo cittadino di Lecco Virginio Brivio, che ha proposto, per far fronte al rigetto di Silea, la convocazione, all’inizio del mese di settembre, di “un apposito incontro, con  l’Ats Brianza, il sindaco di Valmadrera (riferimento del comitato dei comuni) e i tecnici dell’università di Torino con lo scopo di conoscere l’avanzamento dello studio e valutare eventuali integrazioni”.

Accolta invece l’integrazione proposta dall’emendamento del consigliere pentastellato Massimo Riva, riguardante il ruolo dei consigli comunali, che recitava “i comuni sono invitati a sottoporre ai consigli comunali la scelta complessiva del progetto“: “Si è voluta lasciare la forma invitati  poiché non si tratta di un obbligo – ha spiegato Virginio Brivio – ma si segnala fortemente ai segretari e vari comuni l’importanza dell’argomento”. Ma nonostante la grande importanza del tema molti comuni non hanno convocato alcun consiglio comunale in cui discuterne:  “Trovo scandaloso che molti comuni, di tutti i colori politici, nonostante siano stati avvisati un mese e mezzo prima sia dell’atto di indirizzo, sia delle modalità di votazione dell’assemblea, non abbiano convocato un consiglio comunale in cui discutere di questo tema – ha tuonato il sindaco Brivio- Lecco ha già fatto moltissimo, più di questo non possiamo  fare, abbiamo una grande peso nell’assemblea, ma siamo attivisti solo per il 23%”.

Sempre riguardo il tema rifiuti, l’assessore all’Ambiente Ezio Venturini ha annunciato che “gli uffici stanno ultimando un nuovo regolamento rifiuti, riguardante sanzioni e orari di esposizione, che entro la fine del mese  verrà inviato agli uffici interessati per essere controllato. Se supererà il controllo, passerà, entro settembre, in consiglio comunale”.

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