La città in marcia con il Lecco Pride: “Rivendichiamo dignità, vita, libertà”

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In tanti alla quinta edizione dell’evento che si è ispirato a Vik: “Ritorniamo umani”

Il sindaco Gattinoni: “Lecco è e sarà una città per i diritti, per l’inclusione, per l’accoglienza delle differenze”

LECCO – Il corteo arcobaleno del Lecco Pride ha attraversato oggi pomeriggio le strade della città. Il Lecco Pride, giunto alla quinta edizione, ha portato in piazza ancora una volta centinaia e centinaia di persone. “Ritorniamo umani”, questo lo slogan che campeggiava sul palco, riferimento al “Restiamo umani” di Vittorio Arrigoni, presente in piazza con la sua testimonianza la mamma Egidia Beretta.

Giovani, meno giovani, bambini, famiglie, associazioni, scuole, scout, sindaci, amministratori l’uno accanto all’altro per ribadire i propri diritti. Partita da via Ghislanzoni, di fronte al Politecnico di Lecco, la sfilata ha raggiunto piazza Garibaldi dove si sono tenuti i discorsi ufficiali e una grande festa. Presente anche il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, insieme ad alcuni assessori e consiglieri, e non sono mancati nemmeno altri sindaci del territorio.

La voce di Alessia Maggi, presidente dell’Associazione Renzo e Lucio, ha sottolineato dal palco il senso di questa giornata e di questa manifestazione: “Siamo qui perché ci sono ancora troppe persone che non ci tollerano. Siamo qui perché ci sono Governi che legiferano contro di noi, tribunali che negano i nostri diritti, scuole che ci ignorano, famiglie che ci rinnegano, media che ci distorcono e piazze in cui veniamo aggrediti. Davanti a tutto questo non possiamo restare indifferenti e non dobbiamo chiudere gli occhi su ciò che accade nel mondo. Non ci si può voltare dall’altra parte”.

Alessia Maggi

“Siamo qui per dire basta, per dire che la nostra rabbia è giusta, è necessaria, è sacra – ha continuato Maggi con la voce rotta dall’emozione -. Non si cambia il mondo stando zitti e oggi rivendichiamo dignità, vita e libertà. Non siamo soli e solo facendo rete possiamo cambiare le cose. La solidarietà è la nostra forza. Voglia contare, vogliamo leggi giuste, volgiamo protezione, vogliamo rispetto e vogliamo potere. Ogni giorno dell’anno dobbiamo far sentire la nostra voce. L’omotransfobia non è un’opinione, è una violenza. Nessuno può permettersi di dirci come manifestare la nostra libertà, la nostra resistenza, la nostra esistenza. Dobbiamo essere la generazione che non abbassa la testa, che non si accontenta, che non accetta compromessi sulla pelle delle persone. Ogni passo è un atto di resistenza, ogni bandiera è un atto di libertà, ogni corpo è un monumento vivente alla dignità. Avanti con orgoglio, avanti con rabbia, avanti con amore. Oggi, domani e sempre torniamo umani”.

Sul palco anche gli studenti del liceo artistico Medardo Rosso, assieme agli insegnanti e alla dirigente, che hanno realizzato la scenografia del palco sottolineando, attraverso l’arte, il messaggio di una piazza che, oggi più che mai, non è disposta a restare in silenzio.

“Il documento politico di quest’anno mi ha colpito: un testo ricco, coerente, che tiene insieme diritti civili, pace, giustizia sociale, ecologia – ha detto il sindaco Gattinoni -. Temi apparentemente diversi, ma che parlano di un’unica idea di mondo: un mondo che vuole includere, non escludere; che vuole accogliere, non discriminare; che vuole mettersi in ascolto, non imporre a tutti i costi una sola verità. Questa è anche la visione di città che stiamo cercando di costruire a Lecco. Guardo con fiducia al futuro, ma con la consapevolezza che i cambi di stagione politica non devono mai significare un passo indietro: certi impegni, una volta assunti, diventano parte dell’identità stessa di una comunità, e rinunciarvi sarebbe un tradimento verso le persone che quei diritti li vivono ogni giorno. Lo dico oggi, in questa piazza, con la forza della comunità che rappresento: Lecco è e sarà una città per i diritti, per l’inclusione, per l’accoglienza delle differenze. E lo sarà con coraggio, perché il tempo che viviamo richiede coraggio civile e politico. E allora oggi siamo qui – con storie diverse, esperienze diverse, cammini diversi – ma uniti da una stessa volontà: quella di costruire un mondo in cui nessuno debba più giustificare chi è o chi ama. Un mondo in cui la politica sia al servizio della dignità umana, non strumento per umiliarla. A chi oggi è qui e porta sulle spalle il peso di domande profonde, a chi ha dovuto imparare a volersi bene in silenzio, tra paure e speranze, lo dico forte: non siete soli, c’è un’intera comunità che cammina con voi! Lecco vuole essere una casa che non fa domande su chi sei, ma ti apre le porte perché sei tu. Lecco farà la sua parte. E con voi, oggi, continua a camminare nella direzione giusta”.