In trecento hanno partecipato al tour dei giardini della villa e dei locali al pian terreno
Gli organizzatori: “Sono già in progetto diverse iniziative che verranno proposte in autunno”
LECCO – Dopo essere andati a ruba in pochi giorni i biglietti per la visita al parco e alla Villa Ponchielli di Maggianico, il pomeriggio di ieri, sabato, non poteva che essere un successo. Infatti, quasi trecento persone hanno partecipato, nonostante l’eccezionale calura pomeridiana, alla visita in programma.
L’evento è stato organizzato e promosso da Spring Run Lecco nella persona di Roberto Timpano insieme ad al altre realtà locali: Archive’s Heritage, Circolo Fratelli Figini di Maggianico, Comunità Pastorale Beato Serafino di Chiuso e Maggianico, Gruppo Alpini “Monte Magnodeno” di Chiuso e Maggianico, Officina Gerenzone aps, e Associazione Giuseppe Bovara – Archivi di Lecco e della Provincia.

Tutte le realtà lecchesi hanno risposto coralmente alla sistemazione e alla apertura della Villa. L’obiettivo comune è che un bene monumentale di una tale importanza storica torni presto a prendere vita. Infatti, Villa Ponchielli è condannata da più di trent’anni ad un’inaccettabile stato di abbandono.
I numerosi partecipanti sono stati accompagnati nel tour dai numerosi volontari capitanati dall’assessore ai lavori pubblici del comune di Lecco, Maria Sacchi. Data la grandezza della location il percorso è stato organizzato un più tappe, ognuna delle quali descritta nel dettaglio da studiosi ed appassionati lecchesi.

La prima tappa è stata il laghetto con la grotta e le due cariatidi, a fianco del rustico neomedioevale. Poi, Anna Maria Molinari di Archive’s Heritage e Francesco Esposito hanno illustrato le origini della proprietà, fino a fine Ottocento tenuta agricola del “castellaccio” della famiglia Melesi di Ballabio.

Mentre, Carlo Polvara di Officina Gerenzone nella suggestiva grotta “alla Ludwig” ha richiamato il forte legame della villa con la Valle del Gerenzone, attuato tramite la famiglia Gerora Crotta che ne fu proprietaria ad inizio ‘900. Nel pianoro esterno alla struttura Enrico Bonaiti e Pietro Dettamanti dell’Associazione Giuseppe Bovara hanno richiamato il contesto della Scapigliatura a Maggianico con i suoi principali protagonisti fra cui Antonio Carlos Gomes e Amilcare Ponchielli.

Infine, l’ultima tappa è stata l’interno di Villa Ponchielli dove sono stati aperti alcuni locali del piano terreno. Qui Francesco D’Alessio e Umberto Calvi hanno mostrato le condizioni in cui versa l’edificio che comunque potrebbe ancora essere agevolmente recuperato.
La pulizia dell’androne ha rianimato la bella pavimentazione. I serramenti, originali dell’epoca di Ponchielli, necessitano invece di urgente intervento di restauro conservativo. Così come le pareti e i soffitti che soffrono del distacco delle vecchie tappezzerie. Nel salotto, lo stesso in cui Pietro Mascagni ricordava la partita a tressette giocata con Ponchielli, Gomes, Antonio Ghislanzoni e il critico Ferdinando Fontana, sono state esposte gigantografie con fotografie d’epoca del giardino e lavori di studenti del Politecnico. Tali opere sono state stampate generosamente dall’editore Paolo Cattaneo di Oggiono/Annone.
In via eccezionale è stato anche esposto un acquerello appartenente ad una collezione privata firmato da Vespasiano Bignami. Noto illustratore amico di Ponchielli e frequentatore di Maggianico, raffigurante una donna in abito da Lucia manzoniana. Madrina d’eccezione di questo fiabesco pomeriggio è stata Maria Antonietta Ponchielli, pronipote del Maestro, che ha intrattenuto i visitatori della casa con aneddoti e ricordi familiari.

Al termine del tour tutti i visitatori hanno coralmente espresso la loro rabbia costruttiva per le condizioni in cui versa l’immobile di proprietà comunale: un disappunto che si è tradotto in un fiume di consigli, idee e suggerimenti al fine di fare qualcosa e farlo al più presto. Magari anche solo strutturare aperture del parco e visite guidate agli ambienti del piano terreno della casa. Un percorso certo lungo e non facile. Una sfida che però le associazioni coinvolte in questa straordinaria giornata hanno coralmente già accettato.

Gli organizzatori fanno, infatti, sapere che: “Sono già in progetto diverse iniziative che verranno proposte in autunno. Un risultato concreto c’è già stato. I contributi liberi raccolti in questa giornata sono stati destinati al restauro della tela secentesca dell’Adorazione dei Pastori collocata nella cappella del Sacro Fonte. Lì dove fu battezzata Gioconda Amilcarina Ponchielli, figlia postuma del Maestro giacché nata tre mesi dopo la prematura morte del padre”.
“Un gesto simbolico con cui i visitatori hanno voluto idealmente ringraziare Amilcare Ponchielli e la moglie, il soprano Teresina Brambilla. I due nelle loro villeggiature di Maggianico prestarono gratuitamente la loro arte musicale per concerti a favore di realtà benefiche locali. Il bene, come sempre, chiama sempre il bene”.

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