Nonostante il parere favorevole della Sovrintendenza la Provincia ha riaperto i termini del procedimento
L’opera, in parte finanziata dal Pnrr, a rischio ritardi: “Confidiamo in una celere risposta per poter finalmente cominciare i lavori”
LECCO – L’impresa è pronta a partire ma ancora non c’è una data certa per l’atteso avvio del cantiere per la riqualifica del lungolago cittadino. La commissione paesaggistica della Provincia di Lecco che si è riunita lo scorso 9 aprile ha infatti riaperto i termini del procedimento per un periodo di tempo di massimo 120 giorni. L’amara sorpresa è stata rivelata mercoledì sera dall’assessore Maria Sacchi (Lavori Pubblici) durante la commissione I, indetta per presentare il cronoprogramma dei lavori.
Cronoprogramma pronto e dettagliato, presentato dal geom. Zamarco, responsabile del cantiere del Waterfront: “Noi siamo pronti a partire non appena ci verranno consegnate le aree” ha ribadito, presentando ai commissari il ‘modus operandi’ del cantiere che avrà una durata stimata di 624 giorni. Tempistiche più che stringenti, come ricordato, dal momento che l’opera è legata a fondi del Pnrr. Insomma, in questo caso, davvero non sono ammessi ritardi.
A inquadrare la situazione è stato il dirigente Alessandro Crippa: “Il progetto definitivo era stato approvato a giugno dello scorso anno dalla conferenza dei servizi con alcune prescrizioni paesaggistiche – ha ricordato – i problemi principali erano il parapetto e la finitura in porfido delle castellane. A fine gennaio il Comune ha ricevuto parere favorevole della Sovrintendenza sul progetto modificato secondo le indicazioni date, parere inviato prontamente alla Provincia che avrebbe potuto andare in continuità con il parere già espresso, recependo cioè le prescrizioni già assolte in fase esecutiva. Invece la commissione paesaggistica ha deciso di riaprire i termini del procedimento come se partissimo da zero, con 120 giorni di tempo per riemettere il parere. L’auspicio è che la Sovrintendenza, che si era già espressa favorevole, risponda in tempi brevi e favorevolmente in modo da consentire alla Provincia di rilasciare questa autorizzazione e quindi poter partire finalmente con il cantiere”.
La notizia non ha mancato di creare perplessità e rammarico tra i consiglieri commissari, intervenuti numerosi nel dibattito: “Mi chiedo come sia stato possibile arrivare a questo punto se tutto era a posto, con tanto di parere favorevole della Sovrintendenza – ha detto Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) che ha invitato ad evitare discussioni politiche – inutili e dannose, 120 giorni sono davvero tanto tempo, non possiamo permetterci tanto ritardo”.
Considerazioni condivise da tutti i consiglieri: “Non nascondo il mio rammarico – ha detto Paolo Galli di Ambientalmente Lecco – questa situazione dimostra come in Italia purtroppo la burocrazia invece di aiutare complica le cose”. “Mi meraviglia questo comportamento da parte della Provincia – ha aggiunto Anna Sanseverino (PD) – tra le istituzioni, soprattutto nel caso di un’opera attesa e importante come questa, da tutti condivisa, ci si dovrebbe sostenere e invece sembra ci si voglia metterei bastoni tra le ruote. Se il cantiere partirà troppo in ritardo non oso immaginare le conseguenze, speriamo si risolva tutto al più presto”. “Forse c’è un problema di dialogo tra le istituzioni – ha commentato Filippo Boscagli (Fratelli d’Italia) che ha risollevato poi il tema dei parcheggi che verranno rimossi per i lavori – il Comune ha ricevuto 1.500 firme da residenti e commercianti, praticamente ignorate”.
Preoccupazioni condivise dall’assessore Sacchi che ha sottolineato: “Resto fiduciosa anche se sono stupita. La Sovrintendenza sulla base del progetto esecutivo che ha recepito le prescrizioni della conferenza dei servizi aveva già emesso parere favorevole, spero vivamente, e credo che sarà così, che risponderà rapidamente alla Provincia”.
Sui parcheggi e la raccolta firme l’assessore ha commentato: “Ne abbiamo preso atto anche se va rimarcato che la rimozione degli stalli non è una novità degli ultimi mesi ma è da quando è stato presentato il progetto, più di un anno fa, che era stata annunciata. Come amministrazione siamo rimasti sorpresi nel ricevere una petizione con oramai tutto pronto per iniziare i lavori – ha detto – abbiamo comunque convocato i commercianti della Malpensata, credo di poter dire che da parte nostra ci sia stato il massimo ascolto e volontà di dialogo”.
In attesa che lo stallo burocratico si sblocchi è stato comunque condiviso con i commissari il crono dei lavori: “Abbiamo già eseguito lavori di potatura e le indagini georadar – ha fatto sapere il geometra Zamarco – il cantiere inizierà da Piazza Cermenati procedendo verso le Caviate. Partiremo dagli interventi a monte che verranno riqualificati senza però subire modifiche di dimensione. In questa fase i lavori non impatterano sulla viabilità ordinaria”. Verranno invece effettuati di notte i lavori per la realizzazione delle castellane che comporteranno l’istituzione del senso unico alternato nelle tratte di lungolago interessate”. Terminata la parte a monte si procederà con quella più delicata, fronte lago: “I parcheggi saranno man mano eliminati perché il calibro stradale sarà ristretto per fare spazio alla pista ciclabile – ha fatto sapere il geometra Zamarco – le fasi di arredo urbano saranno quelle conclusive”.