Primo giorno di scuola ma all’appello mancano gli insegnanti

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LECCO – Il primo giorno di scuola? “Il peggiore degli ultimi 30 anni” secondo la Uil di Lecco che insieme alla Cgil e alla Cisl ha costantemente denunciato nelle ultime settimane la situazione critica riguardante gli organici dei docenti e non solo, nelle scuole lecchesi.

Una condizione che non riguarda certo solo la provincia di Lecco, in tutta Italia i sindacati stimano 40 mila professori che potrebbero essere trasferiti ad altre sedi e migliaia di cattedre (tra il 20 e il 40%) che rischiano di restare vuote. Così lunedì, al rientro in aula degli alunni dopo le vacanze estive, a mancare all’appello sono i professori.

“Anche nelle nostre scuole mancano ancora tanti insegnanti – fa presente Giuseppe Pellegrino della Uil Lecco – il ministro Giannini rassicura che tra dieci giorni avremo gli organici al completo ma la vedo difficile. Auspichiamo nel fine settimana possano esserci le convocazioni da parte del provveditorato. Quelli che mancano all’appello oggi sono quegli insegnanti precari che, pur avendo l’abilitazione, erano rimasti esclusi dal concorso. Finiremo anche quest’anno per reclutare docenti di terza fascia, senza l’abilitazione e anche le cosiddette messe a disposizione”.

E che sia una falsa partenza per il mondo della scuola lo testimonia anche “l’assenza in diversi istituti di un orario scolastico già determinato, perché nemmeno le scuole sanno che tipo di organico avranno, ci si affida a supplenze che garantiscono la sicurezza ma non il funzionamento delle scuole – sottolinea dalla Cisl il segretario Mario Rampello – Si è partiti col piede sbagliato”.

Una carenza di docenti che riguarda “ogni ordine e grado di scuole – commenta Michela Magni della Cgil – difficile fare una conta dei posti mancanti, quest’anno mai come in passato si sono verificati forti ritardi su tutto, le operazioni di nomina sono avvenute in due giorni, tra l’8 e il 9 settembre, alla ‘velocità della luce’ , e il 20 settembre si aspettano quelle dei tempi determinati, insegnanti precari che la riforma non ha affatto cancellato”.

La Cisl stima forti mancanze di insegnanti in diverse scuole primarie “Tra i dieci e i quindici, non parliamo di due o tre insegnanti. Quella di Lierna – spiega Rampello – non aveva neppure un numero adeguato di docenti per aprire. Grave è anche l’assenza di insegnanti di sostegno, mancano quasi tutti nelle scuole delle città e della provincia” mentre la Uil denuncia anche i tagli al personale Ata “non sufficiente per tutti gli istituti”.

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C’è anche il caso del Parini che inizierà l’anno con una settimana di ritardo, il 19 settembre, con metà delle classi che dovrebbe essere messa in sicurezza entro quella data e metà degli studenti che verrà ospitata nei locali messi a disposizione delle scuole vicine. Nel frattempo il personale dell’istituto ha deciso di intervenire pubblicamente con una lettera di denuncia:

“Di fronte alla dichiarazione di interdizione, la scuola ha chiesto immediatamente la procedura d’urgenza che l’Amministrazione ha invece attivato solo a fine agosto, a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico, con evidenti disagi per l’istituto. A causa di questi ritardi, per gli studenti le lezioni cominceranno il 19 settembre e il calendario scolastico, già approvato da tempo dagli organi collegiali e comunicato alle famiglie, ha dovuto subire variazioni – scrivono docenti e personale – Dirigenza, DSGA e docenti hanno cercato soluzioni alternative ai doppi raccogliendo la disponibilità di vari enti e scuole. Solo a questo punto – ormai all’inizio di settembre – l’Amministrazione provinciale ha finalmente contattato gli istituti superiori lecchesi. Per dare continuità al progetto di istituto che coinvolge 19 alunni diversamente abili, la scuola ha dovuto cercare spazi idonei e trasferire le attività programmate in altra sede. Così, però, viene meno la finalità dell’inclusione di questi alunni. Il Parini è indignato per il modo in cui è stata gestita una situazione così delicata per i suoi studenti, le famiglie e il personale, per non parlare della violazione del diritto allo studio. Nonostante tutto ciò, per senso di responsabilità e per professionalità, il personale della scuola è sempre stato presente e ha continuato a lavorare in un edificio dichiarato inagibile!”

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C’è poi chi ci fa presente la situazione degli spazi esterni delle scuole. Avevamo già testimoniato la situazione a due settimane dalla riapertura degli istituti (vedi articolo), si attendevano interventi di manutenzione del verde, cosa che non ancora avvenuta alla scuola elementare di Maggianico dove il giardino dell’istituto appare evidentemente trascurato. “Hanno avuto tre mesi a disposizione, possibile che di debba iniziare l’anno in queste condizioni?!”.

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