MILANO – Via libera da parte del Consiglio regionale alla proposta di legge al Parlamento per il contrasto alla ludopatia e la razionalizzazione dei punti di rivendita di gioco pubblico. L’Aula, dopo un dibattito di diverse ore che ha visto l’intervento dei rappresentanti di tutti i Gruppi, ha approvato con 59 voti favorevoli e 8 astenuti la proposta uscita la scorsa settimana dalla Commissione Attività Produttive e che, nel campo del gioco d’azzardo, si aggiunge alla legge regionale in vigore approvata nei mesi scorsi e già operativa.
In dichiarazione di voto i gruppi di maggioranza e minoranza si sono espressi favorevolmente. Il Movimento 5 Stelle ha annunciato invece il voto di astensione “perché il provvedimento prima di approdare all’Aula avrebbe dovuto passare al vaglio della Commissione Antimafia, passaggio fondamentale per una proposta che va a regolamentare un settore che attira gli appetiti della criminalità organizzata. Così invece si delegittima la Commissione antimafia”. Rilievo, questo, respinto dal relatore: “Non è previsto il passaggio consultivo alla Commissione Antimafia. In ogni caso diversi componenti che hanno partecipato al gruppo di lavoro sono componenti della stessa Commissione Antimafia, dunque non è mancata collegialità e informazione sul provvedimento”.
Cosa si chiede al Parlamento
La proposta di normativa nazionale introduce alcune novità, tra cui l’obbligo per i gestori di esporre materiale informativo sulle patologie legate alla dipendenza da gioco elettronico. Vengono irrigidite le misure per vietare il gioco ai minori, a partire dall’accesso stesso alle sale. Ed e’ vietata la pubblicità in fasce orarie protette, sui mezzi pubblici, a meno di 500 metri dai luoghi sensibili e vengono vietati banner su applicazioni e siti Internet. La Proposta di legge chiede di inserire il “Gap” nei Livelli essenziali di Assistenza (Lea) e di istituire un Fondo per la prevenzione, cura e riabilitazione del gioco d’azzardo patologico. Sale anche il prelievo fiscale a carico dei concessionari “non inferiore al 27% del monte complessivo delle entrate”. In base a quanto richiesto dai sindaci e da Anci, spetterà ai Comuni rilasciare l’autorizzazione per l’apertura di sale e l’installazione di videoterminali. Il testo sottolinea il ruolo dell’Agenzia delle dogane e dei Monopòli per il contrasto al gioco illegale e alle infiltrazioni criminali e poi vincoli rigidi per la tracciabilità dei flussi finanziari legali al gioco. La Proposta di legge vieta, inoltre, l’utilizzo di colori, disegni e suoni che stimolino la continuazione del gioco e il pagamento con carte di debito.
Durante la discussione è stato approvato anche un ordine del giorno presentato dal PD col quale si impegna la Giunta regionale “a farsi portavoce in Conferenza Stato-Regioni affinché venga rivista la fiscalità generale del gioco d’azzardo al fine di essere almeno autosufficiente a sostenere le spese di prevenzione, cure e riabilitazione dei giocatori ludopatici e delle relative famiglie e non dover ricorrere di conseguenza ad altri fonti di entrate”