Merate, dopo il sold out della prima, Ronzinante Teatro replica ‘Wannsee’

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Appuntamento venerdì 28 febbraio all’auditorium Giusi Spezzaferri

La prima dello spettacolo aveva fatto registrare il tutto esaurito

 

MERATE – La prima, lo scorso 24 gennaio, aveva fatto registrare il sold out con diverse persone rimaste fuori dall’Auditorium e altre costrette a lasciarlo per via del piccolo incidente al parapetto situato al primo piano. E così, in accordo con l’amministrazione comunale, Ronzinante Teatro ha deciso di concedere il bis, replicando venerdì 28 febbraio lo spettacolo Wannsee di Ivano Gobbato, appositamente confezionato in occasione della Giornata della Memoria. L’appuntamento è quindi alle 21 sul palco dell’Auditorium “Giusi Spezzaferri” di Piazza degli Eroi, con uno spettacolo che, al debutto, ha saputo registrare ottimi riscontri e lusinghiere critiche. Diretti da Giuliano Gariboldi, sul palco si alterneranno lo stesso regista, Lorenzo Corengia, Matteo Apicella, Matteo Veneziani, Luigi Pellicioli, Emiliano Zatelli, Valentina Bucci, Paola Lungo, Sara Veneziani, Marzia Farina, Djuzepe Dalsaso e Floriana Pellicioli. Gli attori porteranno il pubblico indietro nel tempo e precisamente a Berlino il 20 gennaio 1942, alla riunione tra i vertici del partito nazional socialista e le SS di grado medio alto. Un incontro cruciale visto che è quello dove sono state illustrate, in un clima quasi surreale senza nessuna considerazione sulla drammaticità dell’intervento proposto, “le misure organizzative, tecniche e materiali per una soluzione definitiva del problema ebraico in Europa”.
Una forza e una drammaticità di quello che non a caso Hanna Arendt ha definito banalità del male che il pubblico meratese ha colto e apprezzato durante la serata dello scorso 24 gennaio. Ecco alcuni commenti raccolti al termine dello spettacolo.“Forte, toccante, difficile ma intenso e bello!” – “Eccezionali: siamo rimasti tutti muti!” – “Un pugno allo stomaco. Poi, assistere in quel contesto, così, a un passo da voi, quasi partecipi, ti faceva sentire colpevole per esser lì inerme su quella sedia, per non esserci alzati ad opporci. Il parlare subito dopo con alcuni degli attori ancora in quelle vesti, anche se non più personaggi, è stato pressoché alienante” – “Mi è parso talmente vero che non avrei voluto batter le mani a quei criminali” – “Il modo migliore per mettere in scena uno dei momenti più bassi della storia dell’uomo: in tutta la sua semplicità!” – “Un tale realismo e una tale drammaticità resa con estrema professionalità!” – “Sconvolgente! Mai come questa sera ho inteso cosa significa l’espressione “banalità del male””.
Appuntamento quindi il 28 febbraio con uno spettacolo a ingresso libero senza necessità di prenotazione.