Tornano le serate alpinistiche Gamma: primo appuntamento con la coppia Papert – Lindic
“Alpinismo sull’orlo dei sogni” immagini e video mozzafiato il 26 febbraio al Palladium
LECCO – Ines Papert e Luka Lindic: ecco i due protagonisti della serata alpinistica organizzata dal Gruppo Gamma e dalla sezione Uoei di Lecco.
Papert è una vecchia conoscenza per i lecchesi, ma il prossimo 26 febbraio la ritroveremo qui come compagna di cordata dell’alpinista sloveno Luka Lindic, uno dei giovani alpinisti di maggior successo del nostro tempo.
Quella di febbraio, però, è solo la prima delle due serata che Gamma e Uoei, tenendo fede ai tradizionali appuntamenti culturali con il grande alpinismo, hanno deciso di organizzare.
Mercoledì 13 novembre, infatti, l’appuntamento è con uno dei più brillanti himalaysti attuali, il basco Alex Txikon.
“Gamma e Uoei Lecco si sentono orgogliosi per essere riusciti a recuperare per gli appassionati di alpinismo una serata specialissima, che li soddisferà pienamente e lascerà
una scia di entusiasmo in grado di incrementare e di indirizzare in modo adeguato la passione alpinistica di tanti giovani che vivono sul nostro territorio – hanno detto -. Ogni nostro sforzo organizzativo sarebbe rimasto vano se non avessimo percepito la condivisione di chi ama l’alpinismo lecchese al nostro stesso modo, trasferendola poi subito nel loro forte sostegno determinante come main sponsor”.
La serata del 26 febbraio
Tornando alla serata del 26 febbraio (cineteatro Palladium a Lecco, ore 21, ingresso 5 euro) ci troveremo di fronte a una novità assoluta che certamente incuriosisce per la preziosa presenza di ben due alpinisti che hanno deciso di mettersi insieme come coppia e come compagni di cordata.
Ci accompagneranno nel loro viaggio verso nuove avventure come coppia di atleti professionisti mostrando come vivono i loro sogni su grandi e difficili pareti, e
come nello stesso tempo riescono a mettere in armonia i loro forti caratteri.
Ines e Luka imparano ad affrontare le situazioni quando i sogni cominciano a svanire, quando non possono accettare certe sfide, o quando essi diventano troppo rischiosi.
Il loro viaggio inizia dallo storico “Cop Pillar” sulla parete Nord del Triglav (2864m) nella
Slovenia nordoccidentale, la montagna più alta delle Alpi Giulie, dove sono saliti insieme
per la prima volta.
Proseguono verso la Cina, dove hanno aperto la loro via “Lost in China” al Kyzyl Asker, dopo che Ines ha già fallito due volte su questa montagna: qui inizia la loro storia in coppia.
Come tale, ripetono una nuova linea nella parete Nordest del Pizzo Badile in inverno, la via Nord Ost Supercombo (800m, M7,R), scalano la parete Nord delle Grandes Jorasses nella stessa stagione, concatenando in 2 giorni, le vie No Siesta e Bonatti-Vaucher, sullo Sperone Whymper.
E’ il 19 maggio 2017 quando alla Torre Trieste in Civetta, ripetono Donnafugata, la via aperta nel 2004 da Christoph Hainz (con difficoltà fino all’8a e obbligato di 7b/A2) e successivamente aprono una nuova via su una delle più grandi pareti rocciose del Sudafrica, con mezzi di protezione esclusivamente mobili.
Ma si parlerà anche del fallimento… Così, per esempio, hanno trascorso due mesi in Patagonia e fallito il Fitz Roy a causa di cattive situazioni.
Tuttavia, sfruttando al meglio le condizioni della neve, hanno salito il Cerro Solo (2121m) insieme al figlio, allora sedicenne, di Ines e si sono divertiti sciando. Da questa vetta si gode il panorama più bello sulle cime del massiccio del Fitz Roy.
Il loro obiettivo più impegnativo finora è stato quello di provare una nuova via sulla parete Sud dello Shisha Pangma (8027m) in territorio tibetano. Dopo una lunga attesa a causa delle cattive condizioni meteorologiche, hanno dovuto fermare il loro ultimo tentativo dopo essere stati sorpresi da una valanga.
“Alpinismo sull’orlo dei sogni” è una presentazione multimediale dal vivo, della durata di 90 minuti, con immagini e video mozzafiato e di alta qualità, che porta lo spettatore in un viaggio unico nel suo genere.
Chi è Ines Papert
Di Ines Papert, che è nata in Sassonia (Germania dell’Est) e dal 1993 vive in Baviera,
vogliamo ricordare solo alcuni dei suoi exploit: è diventata quattro volte campionessa del mondo di arrampicata su ghiaccio e vincitrice di più Coppe del mondo in questa disciplina.
Dopo che nel 2005 ha battuto anche tutti gli arrampicatori della categoria maschile, dal
2006 ha abbandonato le competizioni per dedicarsi alle prime ascensioni e spedizioni su
roccia e ghiaccio. Qui i risultati sono stati davvero impressionanti: la prima salita della
parete Nord del “seimila” Likhu Chuli I in Nepal nel 2013, la salita in libera di The Hurting in
Scozia (M11/XI/Trad/35m), una delle vie di ghiaccio più difficili al mondo, nel 2015, o sulla
roccia la prima, e prima volta salita in libera, della via di 300m Black Madonna (8a) vicino a
casa a Untersberg.
Chi è Luka Lindic
Luka Lindic, 30 anni, nato a Celje, è un vero astro dell’alpinismo sloveno, e già da quando
ha iniziato ad arrampicare sapeva che voleva andar lontano e raggiungere un livello
elevato. Il suo impegno è stato riconosciuto nel 2008, quando è stato insignito del titolo di
“Alpinista più promettente 2008” dal Club Alpino Sloveno. Nel 2009, 2014 e 2016 è stato
premiato dalla stessa associazione come l’alpinista sloveno di maggior successo. Negli
ultimi anni ha intrapreso numerose vie difficili in Cina, India, Canada ed Europa. Ha
registrato diverse prime ascensioni e prime libere, come la via Lindic-Leclerc sul Monte
Tuzo in Canada (M7+WI6+R, 1100m, prima salita), Psychological Effect al Mount Neptuak
in Canada (M7+WI5+, 700m, prima salita) e Rolling Stones alle Grandes Jorasses sul
Monte Bianco (M8, 6a, 1100m, prima salita libera, a vista). Ha scalato il Broad Peak
(8047m), conosciuto pure come Falchan Kangri, uno dei quattro 8000 del Karakorum che
si raggruppano nella zona Nord del ghiacciaio Baltoro e, due settimane dopo, la cresta
Nordoccidentale del Gasherbrum IV, sempre nel cuore del Karakorum, fino alla cima
settentrionale (7900m). In sole quindici ore e mezzo ha salito da solo la cresta integrale del Peuterey nel massiccio del Monte Bianco. Nel 2014 è stato premiato con il Piolet d’Or per la prima salita della parete Nord dell’Hagshu in India (6657m, ED 70°-90° III, 1350m).