Monte Barro. Chiuso un tratto del sentiero 302 per la presenza di eternit

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Monte Barro

L’ordinanza a seguito di una segnalazione e del sopralluogo degli enti competenti

“Il sentiero verrà riaperto dopo la rimozione dei materiali nocivi. Sarà cura dei soggetti coinvolti operare con la massima sollecitudine”

GALBIATE – Lo scorso 21 aprile il comune di Galbiate ha emanato una ordinanza a tutela della salute pubblica che dispone la chiusura cautelativa di un tratto del sentiero n. 302, che dall’Eremo sale verso la vetta del Barro, a causa del ritrovamento di calcinacci misti a pezzetti di eternit sul sentiero e nelle adiacenze del cosiddetto “Ripetitore Snam”. Si deve pertanto fermare il passaggio a partire dall’imbocco del sentiero, sopra località Eremo.

“La chiusura è stata disposta dopo sopralluogo effettuato congiuntamente da rappresentanti di Arpa dipartimento Lecco, Ats Brianza, Parco Monte Barro, Comune di Galbiate e Provincia di Lecco dopo che Legambiente Lecco e l’associazione Gruppo Aiuto Mesotelioma con la presidente Cinzia Manzoni hanno trovato e fatto analizzare dei reperti risultati effettivamente eternit cioè contenenti crisotilo, crocidolite e amosite cioè fibre di amianto e quindi segnalato il tutto – hanno fatto sapere dal Parco Monte Barro -. L’associazione Gruppo Aiuto Mesotelioma ha espressamente richiesto la chiusura urgente del sentiero interessato, soprattutto preoccupata per l’imminente gara Monte Barro Running dell’8 maggio che prevede proprio questo passaggio”.

Come si vede dalla cartina, non essendo possibile percorrere il tratto del sentiero n. 302 indicato in rosso, è possibile raggiungere la vetta del Barro percorrendo, ad esempio, i due tratti di sentiero indicati in verde: quello che si diparte dal “Sentiero di Mezzo” (n. 301) nei pressi dell’edicola che illustra le sorgenti e i boschi in Val Faè e quello che si diparte dal “Sentiero delle Torri” (n. 307). Entrambi portano alla “Sella dei trovanti” da dove si può prendere il sentiero n. 302 che porta in vetta.

“I calcinacci probabilmente risalgono a lavori fatti al ripetitore 30 anni fa e smaltiti sotterrandoli. La grave siccità degli ultimi tempi e il calpestio dei visitatori hanno riportato alla luce i materiali che si notano sul sentiero. Il sentiero verrà riaperto dopo la rimozione dei materiali nocivi. Sarà cura di tutti i soggetti coinvolti operare con la massima sollecitudine al fine di riportare il percorso all’apertura sicura”.