Ragni Lecco, obiettivo Patagonia. Due spedizioni nel 2017

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Il presidente Fabio Palma con gli alpinisti Paolo Marazzi e Luca Schiera

 

LECCO – Sono ben due le spedizioni che i Ragni di Lecco stanno preparando per il 2017. Nel mirino dei maglioni rossi il Cerro Murallon, già teatro nel 1984 della prima salita del pilastro Nord Est compiuta da Casimiro Ferrari, Carlo Aldè e Paolo Vitali. 

Qui si recheranno il prossimo 10 gennaio Matteo Della Bordella, David Bacci e Matteo Bernasconi, con l’obiettivo di aprire una nuova via. Il rientro come spiegato dal presidente del gruppo Fabio Palma è previsto per metà febbraio.

Ben più ardita la meta della seconda spedizione che vedrà protagonisti Luca Schiera e Paolo Marazzi, che il prossimo febbraio partiranno sempre alla volta della Patagonia, per raggiungere la Valle Turbio e quindi affrontare il poco frequentato Cerro Mariposa. La sfida principale, come annunciato proprio dai due alpinisti, sarà arrivare alla parete, distante 80 km dal centro abitato di Bariloche, da dove Schiera e Marazzi partiranno.

Un avvicinamento che si preannuncia più che avventuroso, e che vedrà i due giovani maglioni rossi utilizzare diversi “mezzi di trasporto”, tra cui cavalli e kayak gonfiabili, e cimentarsi con il torrentismo: tra i vari ostacoli da superare ci sarà infatti il Rio Turbio, da cui la valle prende il nome.

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Una foto della Valle Turbio

 

Il perchè di una meta tanto insolita e più nascosta lo ha spiegato Luca Schiera, già protagonista di spedizioni in zone “meno battute” dagli alpinisti tra le quali l’Etiopia e il Kirghizistan: “Credo che sia bello e stimolante poter esplorare posti meno conosciuti, c’è anche più possibilità di trovare pareti inviolate e quindi nuove sfide. Noi ci stiamo preparando, col pochissimo materiale che abbiamo su queste zone e la parete che vorremmo scalare: la preoccupazione maggiore per ora resta quella di superare il torrente!”.

Davvero poche le relazioni sul Cerro Mariposa, “visitato” fino ad ora da alcuni canadesi e da alpinisti “local”. Schiera e Marazzi hanno a disposizione una mappa della valle, che sarà utilizzata per l’avvicinamento (per il quale ci potrebbero volere anche 6 giorni), e alcune fotografie della parete (di circa 1.100 metri, ndr), “nessuna però la ritrae frontalmente” come spiegato da Paolo Marazzi “di fatto scopriremo quando arriveremo lì cosa avremo di fronte e il grado di difficoltà. Se ci arriveremo!” ha riso.

I due partiranno a febbraio e avranno 40 giorni di tempo per portare a termine l’impresa. Il rientro è previsto a fine marzo.

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Con i preparativi in corso spazio alla grande soddisfazione del presidente Palma: “Sono almeno 20 anni che il gruppo dei Ragni non sosteneva ben due spedizioni nello stesso momento, siamo davvero contenti di questi progetti. I ragazzi sono motivati e stimolati, dopo tutto trovare ancora pareti di oltre mille metri inviolate non è cosa così scontata”.