Leggimontagna, premiati due libri del Club Alpino Italiano

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Gianbattista Magistris curatore del libro 'Non sono un'alpinista' di Bianca Di Beaco

LECCO – Sono due libri editi dal Club alpino italiano ad aver ricevuto altrettanti riconoscimenti nell’ambito del Premio Leggimontagna.

I vincitori

Si tratta di “Breve storia delle Alpi tra clima e meteorologia” di Alex Cittadella (edito da CAI e Franco Angeli Editore) ha ricevuto il Premio speciale Dolomiti UNESCO – Leggimontagna mentre “Non sono un’alpinista” di Bianca Di Beaco, a cura del valmadrerese Gianbattista Magistris e Luciano Riva (edito interamente dal CAI) ha ricevuto il terzo premio della sezione Narrativa.

Istituito nel 2002 dall’ASCA (Associazione delle Sezioni del CAI di Carnia – Canal del Ferro – Val Canale) Leggimontagna si rivolge a opere scritte o filmate che abbiano al centro cultura, montagna e creatività e intende promuovere le terre attraverso cultura, letteratura, video e immagini.

Le motivazioni

Premio speciale Dolomiti UNESCO – Leggimontagna Breve storia delle Alpi tra clima e meteorologia

È ormai sempre più studiato e conosciuto il fatto che la storia delle Alpi e del loro popolamento strettamente connessa alle variazioni del clima e della meteorologia verificatesi nell’arco dei secoli. Il volume realizzato da Alex Cittadella si pone l’obbiettivo di offrire una sintesi ampia e organica, pur se necessariamente a volo d’uccello, su come sono cambiati gli insediamenti, le abitudini, le società in un territorio che per secoli ha saputo mantenere le proprie peculiarità culturali ponendole come base per ogni costruzione sociale, etica ed estetica. L’estrazione umanistica dell’autore porta a considerare anche aspetti, come quello pittorico, che spesso sono trascurati e a dare un’occhiata particolare alle Alpi Orientali che solitamente appaiono trascurate rispetto a quello Occidentali”.

Terzo premio sezione Narrativa Non sono un’alpinista

“Silloge che, pur non presentando una vera unità narrativa, fa emergere compiutamente un modo di intendere la montagna e uno stile di vita che vi si rapporta. La prosa, di nitida precisione, evita enfasi e supponenze formali, e trascorre a tratti verso la poesia, con spunti che si potrebbero definire “kugyani”. Molta riflessione, che però non deraglia in saggistica, per la capacità di affabulazione e per le vivide descrizioni d’ambiente. La prospettiva morale, più ancora dei contenuti, restituisce l’amore per la montagna”.