Acqua. Lecco cede quote alla Provincia che entra in LRH

Tempo di lettura: 2 minuti

acqua-genericaLECCO – Passaggio in Comune a Lecco per una tappa del percorso verso la nuova gestione del sistema idrico provinciale, ovvero l’ingresso della Provincia tra i soci di Lario Reti Holding, il gruppo designato dai sindaci lecchesi come nuovo gestore dell’acqua pubblica.

La Provincia entra in LRH attraverso l’Azienda Speciale Ufficio d’Ambito per svolgere insieme ai comuni una funzione di controllo sull’operato della società e lo fa acquisendo una quota azionaria simbolica dal Comune di Lecco che ne detiene la maggioranza.

Complessivamente si sta parlando di 1205 azioni (lo 0,1% del capitale complessivo di LRH) vendute complessivamente al prezzo di 54 mila euro circa, tenendo come riferimento di valutazione il patrimonio netto di Lario Reti Holding, valutato lo scorso giugno in 54 milioni di euro.

“Rispondiamo ad una specifica richiesta dell’azienda speciale di entrare nella compagine societaria – ha spiegato il sindaco Brivio – questa partecipazione le consentirà di avere voce in capitolo su atti fondamentali della società. Un’operazione che ci è stata sollecitata anche dagli altri Comuni per agevolare e semplificare la procedura in corso e per rispettare i termini previsti”.

Sulla questione, i Cinque Stelle hanno presentato un emendamento, bocciato dall’aula, per chiedere una valutazione differente delle quote azionarie che tenga conto della “valutazione reale della società”.

Massimo Riva, consigliere comunale del movimento, si è poi domandato perché debba essere Lecco a cedere la propria quota, seppur simbolica, e non i comuni comaschi che fanno parte di LRH ma che avrebbero intenzione di uscire dalla società.

Ad appoggiare la proposta dei “grillini” la Lega Nord, Forza Italia ed anche il consigliere di Appello per Lecco Ivano Donato che ha votato in maniera discorde rispetto al proprio gruppo, astenendosi poi sulla proposta complessiva portata in aula dal sindaco.

Anche Lorenzo Bodega ha espresso i propri dubbi sul procedimento in corso per giungere alla nuova gestione dell’acqua pubblica nel lecchese, lanciando la sua accusa: “Un processo gestito dall’ex senatore Antonio Rusconi  per tutti i sindaci che magari non avevano voglia di approfondire argomento. Le buone intenzioni sono state disattese”.