Partecipata assemblea ieri sera ad Airuno per discutere sull’uscita dal Plis Monte di Brianza
“Entrare nel Parco del Curone? Siamo usciti dal Plis per interrompere l’automatismo. Ora ci prendiamo tutto il tempo per riflettere e ragionare”
AIRUNO – “Il Plis si rimbocchi le maniche. Hanno due anni di tempo per mostrare tutto il loro valore”. E’ il messaggio di sfida lanciato ieri sera, venerdì, dall’assessore Claudio Rossi durante l’affollata e partecipata assemblea indetta dalla neo amministrazione comunale per informare la cittadinanza sulla decisione di uscire dal Plis Monte di Brianza. Così come emerso nel corso dell’incontro, l’uscita, resa ufficiale con la deliberazione di consiglio comunale del mese scorso, si perfezionerà solo tra due anni per via della convenzione che lega Airuno al Plis.
Stoppato l’iter di adesione al Parco del Curone
“Pagheremo il canone per altri due anni e la situazione resterà di fatto invariata sia per i cittadini che per i nostri boschi. Abbiamo preso questa decisione per bloccare l’automatismo per cui ogni Comune ora inserito nel Plis Monte di Brianza dovrà passare automaticamente nel Parco di Montevecchia e del Curone”. Una possibilità, quest’ultima, che non è respinta a priori anche se appunto se ne parlerà solo nel 2021, quando dovrebbe anche sbloccarsi la leggere regionale 28 relativa proprio al riordino dei parchi regionali. “Sarà dura che qualcosa cambi, ma ci prenderemo tutto il tempo per riflettere e confrontarci con i nostri concittadini”.
Milani: “Sì alle critiche, ma devono essere costruttive”
Nel frattempo, il dibattito è più acceso che mai, come dimostrato anche dalla serata di ieri sera, partecipata anche da diversi aizzurresi, i più accesi sostenitori del no Parco. Nel ringraziare tutti per la numerosa presenza il sindaco Alessandro Milani ha ribadito che le critiche sono ben accette quando costruttive e ha sottolineato di non voler affrettare alcuna decisione, restando disponibili al confronto con i cittadini. Dopodiché ha letto una lettera del consigliere provinciale Stefano Simonetti impossibilitato a prendere parte all’incontro per impegni personali. “Non è necessario il parco per la tutela delle nostre belle colline” la sintesi del suo messaggio. Assente anche il consigliere provinciale Matteo Manzoni che due settimane fa aveva invece preso parte alla conferenza stampa di annuncio dell’incontro.
Perego, il “padre dei parchi”
Al tavolo dei relatori si sono presentati Cesare Perego, per anni consigliere comunale a Valgreghentino e presidente della comunità montana diversi anni fa e Dante De Capitani, sindaco di Pescate.
“Se siamo qui oggi è anche un po’ per colpa mia” ha esordito Perego, ricordando che proprio sotto la sua presidenza alla comunità montana erano stati impostati, 18 anni fa, tre Plis: “Due, quello del Valentino ai Resinelli e quello di San Tomaso a Valmadrera, funzionano benissimo. Il terzo è naufragato sul nascere”. Perego ha sottolineato come vi fossero state delle criticità da parte dei Comuni aderenti ad assegnare la gestione alla comunità montana, optando per una scelta, quella di affidare l’organizzazione fino a qualche anno fa (quando poi c’è stato il passaggio alla gestione attraverso il parco del Curone) a un Comune capofila (Olgiate) che si è rivelata poco efficace per le difficoltà riscontrate da un singolo ente a gestire una realtà più complessa. Perego ha allargato il discorso: “Mi auguro che nel 2021 la Regione azzeri i parchi regionali o le comunità dei parchi. Servono scelte forti che vedano a guardare quanti enti intermedi esistono con una Provincia che non sappiamo più cosa sia diventata”.
De Capitani: “No ai parchi a prescindere”
Ben diversa la posizione di Dante De Capitani che ha portato in sala la sua “ricetta” di sindaco a Pescate, fatta di “internalizzazione” di tutti i servizi e le attività: “Sono contrario ai parchi a prescindere. A Pescate spendiamo qualcosa come 7500 euro per fare parte del Parco Adda Nord e del Parco Monte Barro senza che sul territorio si veda poi nulla. Purtroppo ho persa la fiducia in questi enti e devo dire che chi lavora sono sempre gli stessi. Trovo assurdo che per far aprire una finestra un mio cittadino debba ricevere il permesso da Trezzo”.
Zardoni: “Il Parco del Curone funziona bene”
A portare in sala il contributo delle persone pro Parco ci ha pensato Giovanni Zardoni, coordinatore delle Gev del Parco del Curone. “Sono di parte. E’ vero. Ma al Curone esistono qualcosa come 70 volontari che gratuitamente prestano il loro servizio in attività di pulizia dei sentieri e altro. Nessuno prende un emolumento. A voi di Airuno mi verrebbe da dire di fare una proposta di intervento su questo territorio, visto che vi sembra che finora non sia stato fatto niente”.
Franco Orsenigo, presidente dell’associazione Monte di Brianza, ha invitato a non fare confusione tra i parchi come il Plis e la manutenzione dei parchi pubblici, sottolineando le finalità diverse tra parchi regionali e parchi urbani. A dare manforte il presidente del Cai di Calco Walter Corno che ha sottolineato l’impegno profuso per tenere in ordine i sentieri del Monte di Brianza anche grazie ai campi di lavoro promossi grazie al Plis. Un dibattito, quello sui parchi, che sembra aver trovato ad Airuno un terreno fertile: della questione se ne tornerà a parlare martedì al CTL durante l’incontro promosso dal nascente Comitato Sì al Parco.