In consiglio comunale la discussione sul progetto, fermo al palo per i costi troppo alti, della casa della musica
L’assessore Albani: “Nell’area ex Ecosystem sta nascendo già una bella esperienza tra associazioni musicali. Pensiamoci”
MERATE – “Al momento è una montagna che non possiamo scalare visti i costi intorno ai 7 e agli 8 milioni. Il progetto rimane quindi in standby, ma non la progettualità”.
Ha risposto così il sindaco Massimo Panzeri lunedì sera in consiglio comunale alle critiche dei consiglieri di minoranza di Cambia Merate che, durante la presentazione del Dup (bocciato dall’opposizione e approvato dalla maggioranza con la significativa astensione del consigliere Andrea Robbiani, ex assessore all’Ambiente) hanno incalzato la maggioranza sui destini del progetto di realizzazione della Casa della musica, presentato dall’amministrazione comunale, insieme alle quattro associazioni musicali coinvolte, più di due anni fa e fermo da diversi mesi.
A bloccare gli sviluppi del progetto ambizioso, che prevederebbe la demolizione di Cascina Galli e la costruzione di una casa della musica moderna e funzionale, sarebbero i costi dell’intervento, lievitati anche a seguito del caro materie prime intorno ai 7 / 8 milioni di euro.
“Fin dall’inizio questa è stata un’operazione poco avveduta da parte della Giunta perché non era pensabile che le associazioni coinvolte potessero pagare le spese di costruzione” ha chiosato il capogruppo di minoranza Aldo Castelli. A stigmatizzare il comportamento dell’amministrazione comunale (che, come da accordi, ha finanziato la progettazione del progetto lasciando ai sodalizi l’onere di reperire le risorse) la collega Patrizia Riva: “Avete voluto mettere subito la vostra bandiera su questo progetto, ma della casa della musica, che noi avremmo costruito altrove, non c’è mezza pietra”.
Secca la risposta del sindaco: “Se pensava di vedere già la prima pietra era proprio fuori strada. Se non si hanno progetti pronti, è impensabile partecipare e concorrere a bandi di finanziamento. Ribadisco, in questo momento il progetto resta fermo, ma non la progettualità”.
E quali possano essere gli sviluppi l’ha probabilmente anticipato l’assessore alla Cultura Fiorenza Albani, parlando di un’idea nata istintivamente a seguito di un incontro avuto nei giorni scorsi insieme al nuovo presidente del coro Suono Antico Alberto Denti. “A oggi sta nascendo una bella esperienza nell’area ex Ecosystem di via Cerri dove già operano tre delle cinque realtà musicali presenti in città. Tanto che in consulta, mi è venuto da dire che la casa della musica c’è già in città. In maniera istintiva, mi viene da dire di non voler buttare via niente, neanche l’idea di risistemare quell’area”.
Sulla questione della casa della musica il gruppo di minoranza ha diffuso anche un comunicato stampa che riportiamo integralmente:
Lunedì sera in Consiglio Comunale abbiamo assistito al contorsionismo politico e al dietro front dell’Amministrazione.
Il 26 Settembre 2020 durante una cerimonia da grandi occasioni è stata sottoscritta fra Amministrazione e 4 associazioni musicali di Merate la lettera di intenti per la costruzione della Casa della Musica. Ora scopriamo che non se ne farà nulla.
Facciamo un passo indietro: la Casa della Musica è un punto focale del programma elettorale di Cambia Merate. Non una boutade; un percorso nato dalla conoscenza delle realtà musicali e costanti interlocuzioni finalizzato a promuovere un polo musicale di rilievo in città. Villa Confalonieri per bellezza, ubicazione, valore e storia doveva essere il luogo prescelto.
Nel programma elettorale della lista Più Prospettiva, nulla di tutto questo, quasi una distanza dalle realtà musicali. Vinte le elezioni, compresa l’importanza del progetto e i risvolti in termini di consenso politico, in men che non si dica arriva il progetto a Cascina Galli, rudere abbandonato dagli anni ’80, già destinato senza successo a edilizia residenziale popolare ma di infelice collocazione tra Unieuro, Rsa Frisia e caserma dei
Vigili del Fuoco.
Iniziano le danze con commissioni, prefattibilità, presentazioni e scelta del miglior progetto.
Di settembre 2020 la lettera d’intenti che impegna il Comune a mettere a disposizione Cascina Galli e a sostenere i costi dello studio di prefattibilità tecnico economica, mentre le associazioni a recuperare tra i 4 e i 5 milioni di Euro per costruire l’opera.
Già dal prologo si poteva comprendere come sarebbe andata a finire, senza un Comune impegnato a finanziare in proprio il progetto e scandagliare bandi pubblici anche sovrannazionali per trovare fondi.
Poi silenzio assoluto sino al Documento di programmazione presentato in Consiglio lunedì scorso, con la notizia che, saltata l’idea della Cittadella della Salute, la Casa della Musica ben può stare in via Cerri, nei locali già occupati da Ecosystem.
Con semplicità, dopo due anni di belle parole, progetti e conferenze, il progetto svanisce.
Prova provata che la Casa della Musica non era e non è una priorità per l’Amministrazione, che non brilla nell’indicare un disegno culturale della città. Diversamente avremmo visto un impegno in termini di ricerca di fondi, anche provenienti dal PNRR.
Non si creda, non ci si illuda che cambiando luogo, scegliendo un progetto meno ambizioso, le cose potranno cambiare.
“Qual piuma al vento, muta d’accento e di pensier”
Cambia Merate