LECCO – “L’ingresso di ogni città, specie se si spaccia per turistica, vale come biglietto da visita, come prima attrattiva di quel che il forestiero troverà.
L’impatto a Lecco, purtroppo, invoglia a innestare la retromarcia con i ponteggi del monumento ai caduti, i tubi del cartellone pubblicitario, il cantiere del tribunale. Così si presenta il lungolago e non mi sorprende che amici e conoscenti segnalino le passeggiate a Lugano, sul Garda, a Bellagio per tacere dell’impietoso e colpevole paragone con Malgrate.
E’ un argomento trito e ritrito che non può essere compensato dalla pur lodevole proposta di manifestazioni nel segno dell’effimero, che per definizione non lasciano il segno. La riprova sta nel fatto che gli interventi che ancora si ricordano sono la sistemazione delle piazze e la ristrutturazione del Palazzo delle Paure.
Ma è possibile che il Comune si lasci bagnare il naso da Confcommercio che propone progetti, concorsi d’idee e magari trova l’amministrazione lenta se non restia a cogliere la sollecitazione?
Le amare vicende del Bione e del Porto sono lì a testimoniare, al di là di ogni ragionevole alibi, che la giunta Brivio è in ritardo, nonostante le casse del comune non vivano un periodo di magra. Ora l’assessore all’urbanistica Gaia Bolognini è in attesa dello studio dei venti e delle correnti alla Malpensata per varare il progetto previsto in quella zona. Non vorrei che invece di San Nicolò ci dovessimo affidare a Eolo”.
Cinzia Bettega – Capogruppo Lega Nord