Calolzio, sala civica. Il sindaco: “Per don Bolis, non contro Miglio”

Tempo di lettura: 2 minuti
Il sindaco Cesare Valsecchi

Cesare ValsecchiCALOLZIO – “Non è mia intenzione, e lo ripeto ancora una volta, far polemica con la Lega Nord o con chicchessia ma è opportuno far maggior chiarezza”.

E’ il sindaco di Calolzio, Cesare Valsecchi a replicare alle accuse del Carroccio dopo la scelta dell’amministrazione comunale di intitolare a Don Achille Bolis la sala civica attualmente dedicata alla memoria del professor Miglio, figura sentita come vicina al movimento fondato da Umberto Bossi. “Un atto di incultura civica” lo ha definito il capogruppo della Lega in Comune, Marco Ghezzi.

“Mi trovo costretto, visto che, da parte di qualcuno, si continua a strumentalizzare la vicenda, a ritornare sul tema – prosegue il sindaco – Nel 70° anniversario della morte dell’arciprete di Calolziocorte, a me ed alla Giunta, ci è parso doveroso dare un segnale concreto per ringraziare, onorare e ricordare un sacerdote che ha sacrificato la vita per difendere il prossimo. La scelta è caduta sulla sala civica visto che non solo rappresenta il fulcro dell’attività sociale, culturale, politico-amministrativa dei calolziesi ma è anche il simbolo del senso civico e della partecipazione”.

“Ribadisco – conclude Valsecchi – che non è stato un atto contro la Lega Nord-Lega Lombarda, tantomeno contro Gianfranco Miglio, insigne studioso e docente universitario nonché autore di numerosi saggi e libri. Semplicemente è stato un atto per don Achille Bolis”.