L’albero della sofferenza, spuntato ieri in piazza XX Settembre e del quale abbiamo dato notizia (vedi articolo), sta destando discussione e i Giovani Comunisti si schierano tutti con Alberto. Di seguito la lettera che abbiamo ricevuto e che riportiamo integralmente:
“E’ immenso l’albero che, in piazza XX Settembre, gli orafi di Confcommercio hanno gentilmente offerto alla città di Lecco come addobbo per le festività natalizie. Sono state innumerevoli le decorazioni, le luci ed i colori per celebrare un altro Natale e l’anno che verrà. Per non parlare di tutte quelle insegne e le promozioni per gli ennesimi saldi post-festivi.
Di fronte ad un’Italia che fa concessioni, spende e festeggia il 2012 ve ne è un’altra, composta da giovani, lavoratori e pensionati, che non ha nessun motivo per sorridere e rallegrarsi. Preoccupazione, a volte sgomento, sono i sentimenti con cui inizierà l’ennesimo anno di sofferenze.
In una situazione di difficoltà economica, causata dalla speculazione finanziaria, dai ricatti dei mercati internazionali e da vent’anni di liberismo selvaggio, il prezzo per “ristabilire l’ordine” lo dovranno pagare, per l’ennesima volta, loro!
Mentre le banche vengono salvate con denaro pubblico, i profitti di pochi continuano ad aumentare vertiginosamente e i soliti noti, Confindustria e Vaticano, navigano nei privilegi, si impongono le stesse misure economiche e sociali che hanno provocato tutto questo e che colpiscono profondamente i ceti più deboli.
La disoccupazione reale è oltre il 10%, quella giovanile risulta perfino al 30%, la precarietà lavorativa continua ad aumentare tra le giovani generazioni, ormai impossibilitate ad avere un futuro decente e credibile e a chi lavora vengono imposti nuovi anni di sacrifici con una insensata modifica dei criteri validi per la meritata pensione.
Tutto questo non basta ai poteri forti del nostro Paese, quali banche, industriali e Vaticano: essi sono rappresentati in modo non democratico e illegittimo da un governo tecnocratico e liberista che sotto i dettami della BCE ha già mostrato apertamente le sue linee guida.
L’idea di aumentare la flessibilità nei luoghi di lavoro, con nuovi precari sottopagati e ricattati, l’attacco al contratto collettivo, all’Articolo 18 e alla Fiom, le liberalizzazioni selvagge nel commercio, l’aumento dell’Iva e la riproposizione dell’Ici (si chiamerà Imu) non faranno altro che accrescere le disuguaglianze sociali e l’impoverimento di massa della popolazione meno abbiente.
Occorre redistribuire la ricchezza, partendo dalla tassazione dei grandi patrimoni, da una rigorosa lotta all’evasione fiscale, dal limite di 5mila euro non cumulativo per le pensioni d’oro, dalla nazionalizzazione delle banche e delle grandi imprese salvate con i soldi pubblici, passando per la riduzione delle spese militari e il pagamento dell’Ici da parte della Chiesa Cattolica.
Solo in questa direzione si potrà ridare un futuro alle giovani generazioni e consentire ai lavoratori e alle lavoratrici di questo paese di essere considerati per l’importante funzione sociale che hanno.
Un’alternativa è possibile! Partendo da ora a costruire un’opposizione unitaria a sinistra a questo governo dei poteri forti perché la crisi la paghi chi l’ha causata!
Per questo siamo tutti Alberto!”
Giovani Comunisti Lecco, i giovani di Rifondazione
(Immagine del logo con falce e martello by www.gclecco.tk)