Elezioni. Hofmann, presidente della Provincia: “Centrodestra unito vince”

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Alessandra Hofmann, presidente della Provincia di Lecco

Soddisfazione da Alessandra Hofmann per il risultato del centrodestra alle elezioni

“Rammarico per la mancata rielezione di Arrigoni e Faggi. Bene la conferma di Lupi e auguri al senatore Tino Magni”

LECCO – “Il centrodestra ha dimostrato ancora una volta, così come è stato anche per le elezioni in Provincia, che uniti si vince”. E’ il presidente della Provincia, Alessandra Hofmann a commentare l’esito del voto di domenica, rimarcando come il trionfo della coalizione di centrodestra sia stato frutto di un grande lavoro di squadra.

“Siamo molto soddisfatti, è un risultato che permette di governare con una maggioranza definita. Le sfide sono tante e il consenso ottenuto dimostra che i programmi politici sono stati riconosciuti dalle persone – prosegue Hofmann – si è parlato di lavoro, di imprese e come supportarle. Credo che i cittadini abbiano premiato questo. C’è una situazione legata all’energia non semplice ma con la concretezza che contraddistingue il centrodestra si potranno affrontare con ricette lungimiranti”.

Resta “il rammarico – aggiunge il presidente della Provincia – per la mancata rielezione dei senatori Paolo Arrigoni e Antonella Faggi che hanno sempre lavorato per il territorio. E’ un peccato che non siano riusciti a veder confermato il loro incarico. Sono persone competenti che si sono sempre messe a disposizione per le necessità del territorio”.

Hofmann ha espresso anche soddisfazione per la rielezione di Maurizio Lupi nel collegio uninominale di Lecco: “E’ una persona che conosce bene la nostra provincia e da molti anni, saprà spendersi al meglio per il nostro territorio”.

Infine, aggiunge il presidente della Provincia, “faccio i miei migliori auguri a Tino Magni – eletto senatore con Sinistra Italiana – che, pur appartenente ad uno schieramento diverso, credo sarà con responsabilità essere un buon rappresentante della nostra provincia e ascoltarne gli amministratori, al di la delle appartenenze politiche”.