Sullo striscione apparso in centro, interviene Forza Italia
“Riferimenti religiosi inopportuni, delegittimano il Vangelo”
LECCO – “In merito allo striscione apparso in Piazza XX settembre, da lecchesi e soprattutto da cristiani peccatori, non possiamo non interrogarci sulla deriva che sta prendendo questa campagna elettorale” commentano Beppe Mambretti e Carlo Piazza esponenti del direttivo provinciale di Forza Italia.
“La prima critica che ci sentiamo di fare è politica – spiega Mambretti- Non basta chiudere i porti, è ora che si incomincino ad aprire gli aereoporti per ottemperare ed eseguire i rimpatri di chi è già stato dichiarato clandestino. Dopo un anno di governo è arrivato il momento di passare dai proclami ai fatti ed applicare ciò che c’era nel programma di governo del centrodestra”.
“Gli striscioni, come quelli apparsi in Piazza XX settembre, e le ostentazioni superficiali di simboli religiosi sviliscono la Fede e la rendono oggetto di propaganda elettorale – continua Carlo Piazza– Riferimenti e accostamenti inopportuni che andrebbero utilizzati con cautela e cognizione di causa. Oggi la cristianità, in alcune parti del mondo più che mai, è già sotto attacco, non c’è bisogno che sia utilizzata unicamente per ottenere qualche voto in più”.
“Delegittimare il Vangelo, come si sta cercando di fare oggi è paragonabile a quello che viene fatto in Medio oriente da chi distrugge le statue della Vergine; in quanto pur partendo da posizione opposte si vuole raggiungere e colpire lo stesso obbiettivo: la Chiesa. La Lega continui pure nell’opera di delegittimazione delle istituzioni che guida, visto che vi riesce perfettamente, ma lasci da parte quelle universali” sostiene Mambretti.
“Il vero Vangelo secondo Matteo, è spesso utilizzato nei riti matrimoniali (in particolare Mt 5, l-12a) e non parla di porti chiusi, ma di beatitudini. Forse gli amici della Lega nel rocambolesco e rapido passaggio dai riti celtici all’ostentazione del rosario, han saltato qualche capitolo del testo evangelico e han scambiato fischi per fiaschi” conclude Carlo Piazza.