L’iniziativa nazionale del Carroccio anche nei comuni lecchesi
Petizione a favore del ministro dell’interno Salvini
LECCO – C’è già soddisfazione in casa Lega per la raccolta firme che questo fine settimana ha coinvolto anche la provincia di Lecco, con gazebo organizzati nelle piazze e nelle vie principali di diversi comuni, dalla Brianza al lago.
Nel capoluogo, lo stand della Lega ha trovato posto domenica in via Roma,a due passi da piazza Garibaldi.
“Non avevamo ancora montato il gazebo e già molte persone chiedevano di poter firmare – spiega Stefano Parolari, commissario provinciale del partito – c’è stata una risposta incredibile, più degli ultimi anni e di altre iniziative importanti del passato. Un riscontro del genere si era visto nel novembre del 2007, per la campagna ‘Prodi a casa’ che aveva visto la partecipazione di tantissimi cittadini”.
Nella giornata di sabato, la prima della petizione, ai gazebo della Lega sono state raccolte oltre 600 adesioni alla petizione nata per sostenere il ministro dell’Interno, sotto accusa per l’operato nella vicenda dei migranti della nave Diciotti.
Domenica mattina, in una manciata di ore, le firme a Lecco erano già oltre le 150, a Valmadrera ne sono state raccolte 200. “Non c’è neppure il bisogno di volantinare, sono le stesse persone ad avvicinarsi al gazebo e chiedere di firmare – spiega Parolari – la gente vuole sostenere l’operato di Salvini, hanno capito che c’è un gruppo che vuole dare una svolta vera al Paese”.
Sul caso Diciotti, “se la magistratura avesse riscontrato un reato del genere, sarebbe dovuta intervenire con la pubblica sicurezza e liberare i sequestrati – dice Parolari – La raccolta firme guarda oltre. Matteo Salvini ha messo il dito nella piaga di un’Europa che a parole parla di accoglienza e protezione e poi, quando chiedi di accogliere, dice di no. Come l’Olanda indisposta ad accogliere i 40 naufraghi raccolti da una nave olandese. L’Italia non può essere la ‘non frontiera’ dell’Europa”.
“Schengen è chiuso dal 2015 sull’Italia – continua Parolari – l’Austria ha chiuso le frontiere, la Svizzera che in parte adottava Schengen le ha chiuse, la Francia ci rimanda indietro di notte i migranti”.
Proprio ieri, sabato, a Lecco si è svolta la manifestazione promossa dal Coordinamento Noi Tutti Migranti contro il Decreto Sicurezza che riduce l’accoglienza e anche, denunciano le associazioni, i diritti dei richiedenti asilo.
“Non siamo in aperto contrasto con loro – sottolinea Parolari – noi diciamo ‘prima la nostra gente’, ‘prima gli italiani’. Il principio di solidarietà cristiana ci dice di aiutare il prossimo, ma chi è più prossimo del nostro vicino di casa? Dei cinque milioni di persone che sono sotto la soglia di povertà? Gli italiani oggi non si sentono sicuri, non tutelati nei loro diritti perché i loro diritti sono stati venduti ad altri. Non è questione di bianchi e neri, sono gli italiani che oggi si sentono figli di nessuno”.