Il nuovo segretario del PD provinciale, torna Virginio Brivio?

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Virginio Brivio

Dopo le dimissioni di Marinella Maldini si cerca un nuovo segretario provinciale

Tra le ipotesi c’è chi caldeggia il ritorno di Brivio, primo segretario del PD lecchese

LECCO – Si aprirà nei prossimi giorni una nuova fase per il Partito Democratico della provincia di Lecco: le dimissioni sofferte di Marinella Maldini, costretta a lasciare per importanti motivi personali, obbliga il partito a cercare un successore, almeno temporaneo, che possa portare il partito verso il congresso che si terrà il prossimo anno.

L’attuale segreteria è decaduta insieme all’incarico della segretaria, ruolo ora ricoperto dal reggente Stefano Citterio che a breve terrà un incontro di direzione ed entro 30 giorni dovrà convocare l’assemblea provinciale. Sarà l’assemblea ad esprimere il nuovo segretario.

L’auspicio è quello di trovare un nome che abbia la più ampia condivisione, altrimenti si dovrà andare immediatamente ad un congresso anticipato. La ricerca di un nuovo segretario è già iniziata, almeno ne è stato stilato un profilo: si cerca una persona di esperienza nel partito, magari distaccato da attuali incarichi politici, che possa traghettare il PD lecchese all’appuntamento congressuale.

Calzerebbe bene alla descrizione il nome di Virginio Brivio,  ex sindaco di Lecco e già presidente della Provincia, nonché primo segretario del neonato Partito Democratico nel 2007, ruolo ricoperto proprio durante il suo mandato a Villa Locatelli.

Una figura che in un passato non troppo lontano avrebbe forse messo d’accordo tutti, non oggi: il passaggio di testimone con Mauro Gattinoni in Comune a Lecco e il cambio di rotta del suo successore sul progetto del nuovo municipio ha provocato una forte frattura tra i ‘dem’ e acceso lo scontro con un altro ‘pezzo da novanta’ del partito, ovvero il parlamentare brianzolo Gian Mario Fragomeli.

Chissà se i dissapori tra le due anime possano essere messi da parte, almeno fino al congresso. Altre ipotesi sul tavolo comunque, da quel che si apprende, non mancherebbero; da verificare, ancora, è la disponibilità degli eventuali candidati. In ogni caso, questo nuovo corso per i democratici lecchesi è solo all’inizio.