Monopattini a noleggio abbandonati in città, si riaccende il dibattito

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monopattino fontana stoppani
Il monopattino gettato nella fontana di Piazza Stoppani

Botta e risposta tra Fratelli d’Italia e Partito Democratico

Zamperini: “Uno scempio con i soldi dei contribuenti”. Regazzoni: “Il servizio non ha alcun costo per il comune, la colpa è solo dell’inciviltà delle persone”

LECCO – L’utilizzo improprio di alcuni monopattini a noleggio in città torna a riaccendere il dibattito politico. Sui diversi mezzi vandalizzati e/o abbandonati si è innestato il botta e risposta  tra Fratelli d’Italia e il Partito Democratico.

“Il Comune di Lecco, dopo Milano ed altre città, ha deciso di dotarsi del servizio di monopattini a noleggio, fortemente voluto dall’amministrazione comunale. Subito si sono registrati i primi abbandoni ed atti di danneggiamento, oltre che a numerose segnalazioni di atteggiamenti imprudenti alla guida che aumentano il rischio di incidentalità stradale. Solo qualche giorno fa, un monopattino elettrico è stato gettato all’interno della fontana del monumento dedicato ad Antonio Stoppani, nel centro di Lecco. L’episodio ha riacceso il dibattito sul nuovo servizio – e soprattutto sul cattivo utilizzo – dei mezzi di micromobilità in città, troppo spesso lasciati in maniera disordinata o abbandonati negli spazi pubblici” interviene il consigliere regionale meloniano Giacomo Zamperini.

monopattino abbandonato nel lago
Un monopattino gettato nel lago

“Questa è solo l’ultima goccia, anche se il vaso è traboccato da tempo: non si può accettare che un veicolo pensato per favorire uno stile di vita più sostenibile finisca come monnezza urbana e concorra ad aumentare il degrado ed il senso di insicurezza percepita a danno dei lecchesi”. “Stiamo parlando di un disastro annunciato – rincara – viste le esperienze in altre città come Milano. Ciò nonostante, il centrosinistra alla guida dell’Amministrazione Comunale persevera negli errori dettati dalla cieca fede nell’ideologia green che demonizza l’utilizzo delle macchine. Non servono a nulla sanzioni contro l’abbandono selvaggio dei monopattini e campagne di sensibilizzazione rivolte a cittadini e operatori. Questo tipo di servizio è fonte di degrado ed insicurezza, spesso viene usato in modo assolutamente irresponsabile da giovanissimi, a volte sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti, magari in due sullo stesso mezzo. Peggio ancora, sappiamo che senza patenti, targhe e riconoscibilità, questi mezzi sono utilizzati anche per compiere piccoli reati legati allo spaccio o alla microcriminalità delle così dette “baby gang”. La mobilità sostenibile non può diventare sinonimo di degrado urbano: serve interrompere immediatamente il noleggio di monopattini e, semmai, implementare il car sharing o introdurre un noleggio di motorini elettrici abbinati ad una patente di guida che non possono essere lanciati e abbandonati ovunque. Infine, una domanda secca che penso anche molti miei concittadini si stiano ponendo: quanto ci costa questo scempio che più di un servizio rappresenta un danno per la città?”.

A rispondere per le rime il capogruppo del PD in consiglio comunale Pietro Regazzoni: “È giusto affrontare con serietà episodi spiacevoli come quello del monopattino gettato nella fontana Stoppani, ma confondere l’inciviltà di pochi con il fallimento di un servizio innovativo non aiuta né la città né i cittadini”.

Regazzoni ha poi precisato: “Il servizio di monopattini non costa un solo centesimo alle casse comunali. I costi di gestione, manutenzione e redistribuzione dei mezzi sono interamente a carico della società privata che lo eroga. La domanda “quanto ci costa questo scempio?” ha quindi una risposta molto semplice e netta: zero. Al contrario, il servizio rappresenta un’opportunità di mobilità sostenibile, in linea con le esigenze di una città moderna. È già presente in tutte le principali città italiane ed europee perché offre un’alternativa comoda e veloce agli spostamenti brevi e integra il trasporto pubblico. Non è un “capriccio ideologico green”, ma una realtà consolidata in centinaia di centri urbani”.

“Sorprende inoltre che il Consigliere Zamperini utilizzi foto scattate in punti regolari e concordati tra Comune e gestore, a dimostrazione di come sia in malafede o non abbia ancora compreso il funzionamento del servizio né gli accordi alla base della sua attivazione“.

Pietro Regazzoni nuovo Capogruppo per il PD di Lecco
Pietro Regazzoni

“Come per ogni servizio pubblico o privato, serve responsabilità da parte degli utenti. Per questo l’Amministrazione vigila sul rispetto delle regole, lavorando con gli operatori per prevenire abbandoni e comportamenti pericolosi, e con la Polizia Locale per applicare le sanzioni. Il gestore del servizio è la prima vittima di questi vandalici. Eliminare il servizio sarebbe come chiudere le strade perché qualcuno guida male: non si può cancellare un’opportunità utile a molti per colpa di pochi irresponsabili”.

Conclude il dem: “La vera sfida è educare all’uso corretto dei nuovi strumenti di mobilità e rafforzare i controlli, non privare i cittadini di un servizio innovativo e che non pesa sul bilancio comunale”.