LECCO – La notizia è ufficiale da ieri sera: dopo un lungo dibattito il consiglio comunale di Lecco, riunito nella serata di martedì 26 marzo, ha approvato la tanto discussa delibera relativa alla messa in vendita di Linee Lecco Spa. Una decisione che è stata presa in modo compatto da Pd, Appello per Lecco, Idv e, come già si era intuito nel corso del precedente consiglio comunale (quello di lunedì sera), di Stefano Chirico, che ha espresso un parere diverso dal resto del suo partito. Contrari, invece, gli altri 9 voti di Lega Nord, Pdl, e Siamo gente comune.
Venendo, quindi, al nocciolo della questione, la delibera approvata stabilisce la modifica dello statuto di Linee Lecco Spa, introducendo la figura dell’amministratore unico in sostituzione al consiglio di amministrazione; la cessione dell’azienda e la messa in liquidazione di Linee Lecco Spa; l’istituzione di un apposito bando di gara che preveda strumenti di tutela dei livelli di occupazione e l’impegno da parte della società acquirente di non attivare forme di collaborazione professionale con i soggetti membri del Cda negli ultimi cinque anni. Questo, quindi, lo scenario che sarà presto delineato, nonostante i numerosi tentativi da parte della minoranza, soprattutto della Lega, di modificare parti o paragrafi della delibera in questione.
La serata di martedì ha infatti visto in prima linea il consigliere Stefano Parolari, il quale ha illustrato all’assise i diciassette emendamenti proposti.
A partire dal primo, il più complesso, che in sintesi suggeriva il passaggio del servizio di trasporto pubblico a società pubbliche locali quali Silea e Lario Reti Holding. “Il referendum sulla gestione dei servizi pubblici locali – ha affermato Parolari – parla chiaro: agli italiani interessa che siano gestiti da realtà pubbliche. Oltre a questo ritengo sia utile rimandare una simile decisione. Presto dovremo sederci intorno a un tavolo regionale sulle agenzie del trasporto pubblico: perché vendere poco prima?”.
Niente da fare, comunque, per questo come per tutti gli altri sedici emendamenti presentati dal consigliere leghista, che in sostanza ha proposto una serie di modifiche a specifici paragrafi della delibera. “Forse – ha commentato lo stesso Parolari al momento delle dichiarazioni di voto finali – non abbiamo fatto abbastanza. Credo che gli interventi di questa sera rimarranno nella storia del comune di Lecco, il quale ha deciso di arrendersi e di non passare alcun messaggio di speranza”.
“Questo tema viene discusso da molto tempo – ha affermato Filippo Boscagli (Pdl) – e non capiamo l’improvvisa accelerazione finale. Si tende sempre a scaricare la responsabilità sulla situazione o su altro. Questa volta – ha concluso – la responsabilità è tutta di chi non ha voluto aspettare ancora qualche giorno per valutare meglio come procedere. Chiaramente voteremo contro la delibera”.
Infine la dichiarazione di voto del Pd, espressa dal capogruppo Stefano Citterio: “il destino del servizio pubblico dei trasporti, il futuro dei lavoratori dell’azienda e la salvaguardia del patrimonio immobiliare di Linee Lecco sono problemi che ci stanno molto a cuore. Tutti aspetti, questi, a cui stiamo dando il giusto peso. Ritengo che riuscire a collocare sul mercato, proprio in questo momento tanto difficile, un’azienda sana significhi garantire un miglioramento del servizio. I bilanci in regola e i dati occupazionali stabili ci fanno credere che l’azienda possa posizionarsi molto bene sul mercato. Il Pd voterà sì in modo compatto”.