Airuno, i dubbi su Retesalute: “Valuteremo la convenienza di restare in azienda”

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Adriana Rossi
L'assessore al Bilancio Adriana Rossi

L’assessore al Bilancio Adriana Rossi ha affrontato la questione Retesalute parlando dei debiti da ripianare

“Difenderemo e porteremo avanti le nostre istanze valutando la convenienza di mantenere i servizi attualmente affidati”

AIRUNO – “Aspettiamo ulteriori sviluppi, ma comunque difenderemo e porteremo avanti le nostre istanze, ringraziando il Cda per il lavoro oculato e professionale con cui ha fatto emergere una realtà nascosta ormai da anni dove l’azienda continuava a presentare bilanci con esigui utili in luogo di pesanti perdite”. Con queste parole l’assessore al Bilancio Adriana Rossi ha concluso venerdì in consiglio comunale il proprio intervento di presentazione del Dups, con un riferimento esplicito alla controversa vicenda di Retesalute, l’azienda speciale a cui afferiscono 26 Comuni gravata da un buco di quasi 4 milioni di euro per perdite nei precedenti bilanci emerse solo in un secondo momento.

“Nella missione 12 del Dups abbiamo messo che monitoreremo la situazione economica in cui versa l’azienda speciale Retesalute allo scopo di valutare la convenienza economica di mantenere i servizi attualmente affidati”. Rossi ha sottolineato che l’amministrazione di cui fa parte, insediata da meno di due anni, si è trovata a dover prendere in carico il problema di Retesalute, cercando di capire nelle assemblee dei soci quale fosse la situazione “vista la nostra mancanza di informazioni”.

L’ultima assemblea di Retesalute

Rossi ha fatto poi riferimento all’ultima assemblea dei soci del 18 febbraio in cui il revisore dei conti Stefano Maffi ha parlato della necessità di ricapitalizzare l’azienda confluendo denaro mediante l’aumento di capitale per garantire, tramite liquidità, la continuità aziendale. “Tuttavia per le aziende speciali come Retesalute l’applicazione delle disposizioni del comma 555 dell’articolo 1 della legge 147/2013 impone lo scioglimento delle aziende speciali con risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti. Quindi, l’unica possibilità sembrerebbe essere deliberare l’azzeramento del capitale e ricapitalizzare l’azienda per ripianare i debiti e arrivare al pareggio, in caso contrario non sarebbe sostenibile né la continuità aziendale né la revoca ad una fase liquidatoria”.

Rossi ha evidenziato la “conseguenza per Airuno, ovvero la necessità di utilizzare l’avanzo di bilancio per pagare la quota di 78.688 euro di debito per proceder poi alla ricapitalizzazione”. Un debito che potrebbe anche aumentare qualora i Comuni dovessero farsi carico anche delle perdite che non verrebbero contabilizzate per i Comuni di Oggiono, Sirone, Ello e Nibionno entrati a far parte dell’azienda speciale nel 2019, anno in cui da Retesalute è uscita invece la Provincia.

“Cosa diremo ai nostri cittadini? Come giustificheremo tutto ciò? Rispondendo che Retesalute ha applicato tariffe basse a beneficio dei comuni associati per fini nobili, per cui è corretto ripianare perché sono perdite gestionali? A chi devono attribuire queste responsabilità? Al precedente Cda? Naturalmente, noi non siamo d’accordo e chiederemo che la provincia di Lecco sia responsabile della sua quota di ripiano delle perdite e responsabilizzata al ripiano delle perdite all’assetto societario di Retesalute al 14 marzo 2019″.

Rossi ha evidenziato come Airuno, così come tutti i comuni soci, stiano già pagando per l’aumento di capitale deliberato alla fine del 2018 e che il nuovo piano industriale dell’azienda speciale preveda l’aumento delle tariffe e il contributo straordinario pro capite di 4,71 euro.

Sul punto il gruppo di minoranza Progetto Comune ha sottolineato, con il capogruppo Gianfranco Lavelli, l’auspicio che “la valutazione non sia motivo per voler uscire a priori dall’azienda speciale che in questi anni ha contribuito a qualificare e mantenere dei servizi di buon livello per i nostri cittadini”.