Cambia Merate sul Pgt: “No allo sfregio nel parco di Villa Baslini”

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Cambia Merate

I consiglieri di Cambia Merate hanno presentato delle osservazioni al Pgt adottato

Centrale e dirimente la questione di Villa Baslini, dove è prevista la possibilità di costruire un edificio di 1.200 mq all’interno del Parco

MERATE – Lo avevano già detto in occasione della votazione sull’adozione del Pgt e tornano a dirlo oggi, presentando le osservazioni allo strumento urbanistico che verrà definitivamente approvato dall’amministrazione comunale nei prossimi mesi. I consiglieri del gruppo di opposizione Cambia Merate ribadiscono il perentorio no alla possibilità di realizzare un nuovo edificio di 1.200 metri quadri, per circa 3.600 metri cubi, nel parco monumentale di Villa Baslini, tra via Sant’Ambrogio e via Antonio Baslini.

“Il Pgt adottato, se confermato, consentirebbe infatti di costruire un immobile per fini ricettivi di due piani, con altezza massima di 7,5 metri – spiegano i consiglieri capitanati da Aldo Castelli -. Per rendere l’idea di ciò che pregiudicherebbe irrimediabilmente il parco di circa 12mila metri quadrati, basti pensare al padiglione Airoldi Fossati dell’ospedale di Merate, lo stabile fatiscente di colore marrone chiaro, posto lungo via Cerri, ben visibile dalla rotonda antistante il Mandic e che a breve diverrà Casa della Comunità. Ebbene, nel parco di Villa Baslini si potrebbe realizzare un volume pari all’80% del padiglione ospedaliero, ciò con un impatto enorme che comprometterebbe il parco e il suo indissolubile legame con la villa storica e si porrebbe in contrasto con la difesa delle aree verdi predicata dalla maggioranza”.

Cambia Merate ricorda come Villa Baslini e il parco sono soggetti, come tutto il territorio comunale di Merate, al vincolo paesaggistico. Non solo. “Da luglio 1967, villa e parco sono stati riconosciuti beni culturali di particolare interesse in considerazione della conformazione e del pregio della villa, realizzata nel 1775, e della qualità del parco, ricco di magnifiche essenze, con imposizione del vincolo”.

Da qui la riflessione: “Come si possa pensare di consentire uno sfregio simile a dei beni così significativi per la nostra città è inconcepibile e rappresenta un grave disinteresse per il bello oltre che per le nostre radici. Ma non è tutto. Villa e parco si trovano in una zona centrale della città, assai delicata sotto il profilo della viabilità pubblica, posto che l’ingresso carrale è garantito esclusivamente da via Antonio Baslini, strada di dimensioni ridottissime, regolata a senso unico e dalla quale è assai difficile garantire l’acceso e il recesso dal comparto. Anche per questa ragione, è stato chiesto di non consentire la colata di cemento sul parco e di preservarlo perché permanga quale bene culturale riconosciuto da quasi sessant’anni”.