Interrogazione della minoranza sulla vicenda della chiusura psichiatria dell’ospedale di Merate
Nel documento si chiede al sindaco se si sta attivando insieme ad altri primi cittadini per la riattivazione del reparto
CERNUSCO – Chiusura del reparto di psichiatria dell’ospedale di Merate: l’argomento, oggetto di discussione anche durante il consiglio di rappresentanza che si è tenuto lunedì a Lecco, approderà anche in consiglio comunale a Cernusco. Il gruppo di minoranza Un passo avanti insieme ha infatti presentato un’interrogazione sulla vicenda, allargando il campo della discussione al progressivo ridimensionamento dell’ospedale Mandic di Merate: al momento il documento non è stato inserito all’ordine del giorno del consiglio comunale in programma il 16 giugno, ma è intenzione della minoranza sollecitare il sindaco Gennaro Toto affinché venga posto.
Nel documento viene ribadita l’importanza della presenza di un reparto di pronto intervento psichiatrico presso la sede ospedaliera per consentire di fornire una consulenza tempestiva al servizio di Pronto soccorso e di sviluppare una sinergia con gli altri centri psicosociali presenti nel territorio. Non solo; viene altresì ricordato come durante l’emergenza creata dall’incendio all’interno della comunità Orizzonti di Cernusco il reparto di Psichiatria si fosse fatto carico di ospitare le persone ricoverate presso la comunità fino a che gli alloggi erano inagibili evidenziando anche le difficoltà per le famiglie di raggiungere ospedali più lontani.
Motivi che hanno spinto il gruppo guidato da Gabriele Gavazzi a chiedere a Toto se “era stato informato dall’Azienda Sanitaria dell’intenzione di chiudere definitivamente il reparto di Psichiatria presso l’Ospedale di Merate e, in caso affermativo, quali siano state le
motivazioni addotte per tale decisione e se intende promuovere, in sinergia con gli altri Comuni del territorio delle iniziative volte ad ottenere la riapertura del reparto di Psichiatria presso l’ospedale di Merate e, più in generale, per arrestare l’ormai costante eliminazione di servizi e reparti presso il presidio di Merate”.