Tappa a Merate per Matteo Salvini arrivato in città per sostenere la candidatura del sindaco uscente Massimo Panzeri
“Conto il 10 giugno di tornare per parlarne con il sindaco Panzeri del ponte di Paderno”
MERATE – “Chi non vota aiuta la sinistra. Andiamo a votare”. E’ l’appello, convinto, che il ministro Matteo Salvini, segretario della Lega, ha lanciato nel tardo pomeriggio di oggi, giovedì, durante l’incontro tenuto in città per sostenere la candidatura alle prossime elezioni comunali del sindaco uscente Massimo Panzeri, leghista alla guida di una lista Prospettive per Merate, sostenuta da tutti i partiti del centro destra.
Introdotto dal segretario provinciale della Lega Daniele Butti e accolto da applausi scroscianti in un auditorium pieno di militanti, candidati (anche in altri Comuni) e sostenitori, Salvini ha iniziato rivolgendo un applauso a Panzeri e ai quattro candidati del Carroccio, Paola Panzeri, Franco Lana, Paolo Centemero e Alessandro Vanotti, in corsa alle elezioni dell’8 e 9 giugno.
Il ministro delle Infrastrutture ha alternato considerazioni locali a quelle nazionali e internazionali, con un occhio di riguardo alle concomitanti elezioni europee con la sponsorizzazione dei candidati Silvia Sardone e Alessandro Panza, al suo fianco sul palco dell’auditorium comunale meratese.
“Domani mi alzo presto perché vado a Roma per un decreto che semplificherà la vita a molti italiani – ha rimarcato accennando allo slogan “Più Italia. Meno Europa”scelto per la campagna elettorale delle europee -. Mentre l’Europa mette una nuova tassa, quella legata alla direttiva casa green, noi andiamo invece a risolvere i piccoli problemi, le piccole irregolarità che ci sono nelle case degli italiani”.
Il vice premier ha posto l’accento su uno dei cavalli di battaglia della Lega: “L’Europa deve difendere i confini dall’immigrazione clandestina”. Non solo. “C’è un altro tema su cui la Lega è categorica: non manderemo mai un soldato italiano a combattere e a morire in Ucraina. Il 2024 deve essere l’anno della pace. Parlano di fare un debito comune europeo per comprare nuove armi. Noi diciamo di no: se dobbiamo farlo lo facciamo per difendere i nostri ospedali”.
Una considerazione che ha permesso un inciso su Merate: “E, per quello che mi riguarda, voi dovete continuare ad avere un ospedale in città”.
Un affondo su un tema molto caro alla cittadinanza che è servito per parlare di un’altra questione importante per l’intero bacino del Merate, ovvero quello legato al “pensionamento” del ponte San Michele che collega Paderno a Calusco. “Visto che ormai ho un master in ponti, sulla mia scrivania c’è anche il ponte di Paderno per semplificare la vita a molti cittadini”. Da qui la promessa: “Conto il 10 giugno di tornare per parlarne con il sindaco Panzeri del ponte di Paderno”.
A lanciare la candidatura di Panzeri per il bis anche il sottosegretario in Regione Lombardia Mauro Piazza che ha riservato degli elogi al sindaco uscente: “E’ stato un primo cittadino straordinario, un uomo del fare, dotato di grande pragmatismo”.
Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega in Senato, lo ha accostato ai quei sindaci “che sanno fare bene” mentre Fabrizio Cecchetti si è lasciato guidare dall’entusiasmo: “Massimo siamo qui per te. Ci aspettano 15 giorni pancia a terra per conquistare i voti degli indecisi”.
Silvia Sardone ha aggiunto senza esitazione: “La scelta è facile di fronte a una cozzaglia di fuoriusciti e di comunisti”.
L’appuntamento meratese è servito a Salvini per presentare anche il suo libro, di recente pubblicazione, intitolato “Controvento”. “La prima dedica va a due persone che hanno iniziato tutto 40 anni fa ovvero Bossi e Maroni. La seconda è a una donna con cui avevo iniziato a scrivere il libro, ovvero Maria Giovanna Maglie, scomparsa un anno fa e poi, la terza dedica, è un altro grande italiano che per 30 anni è stato perseguitato e insultato, Silvio Berlusconi, un uomo che ha fatto la storia del paese. Oggi, sull’Europa da cambiare e sulla pace da costruire ci manca tantissimo” ha concluso concedendo una battuta anche sulla nostalgia degli anni in cui Berlusconi era presidente del Milan.
Poi spazio agli autografi sul libro con immancabili selfie.