La questione è stata al centro della riunione di ieri, lunedì, del neonato tavolo della sanità
“La chiusura del reparto di psichiatria dell’ospedale di Merate non è giustificata dai documenti di pianificazione sanitaria aziendale”
MERATE – “La chiusura della psichiatria di Merate è stato un fulmine a ciel sereno, non giustificato dai documenti di pianificazione sanitaria dell’azienda. Va compresa la ragione di questa decisione, che contraddice la necessità e i propositi tante volte enunciati di rilanciare il Mandic, se, in particolare, si tratti di mancanza di personale medico o di altre ragioni”.
A parlare è il consigliere regionale Gian Mario Fragomeli che ieri, lunedì, ha affrontato il tema della mancata riapertura del reparto di psichiatria del presidio di via Cerri durante la riunione del tavolo della sanità del circondario meratese del Partito Democratico, alla presenza anche del segretario di circolo Mattia Salvioni, della responsabile sanità provinciale Ausilia Fumagalli e degli altri componenti.
Fragomeli sottolinea come siano ridotti, nell’Asst di Lecco, i posti letto per psichiatria di quasi metà annunciando di aver chiesto “un incontro con il vertice dell’Asst sui principali temi della sanità lecchese: in quella occasione chiederò anche di conoscere le ragioni che hanno portato alla scelta sull’ospedale di Merate.”
Sempre sul fronte sanità, con focus sulla provincia di Lecco, Fragomeli ha avuto modo ieri, durante un’audizione in commissione PNRR del Consiglio regionale, di porre domande al direttore generale dell’assessorato al Welfare, il dottor Giovanni Pavesi. “Ho chiesto una mappatura precisa delle Case di comunità già realizzate con la relativa implementazione dei servizi – spiega Fragomeli – dato che a noi risulta che molte siano sprovviste dei requisiti per essere considerate complete e pienamente operative. In particolare, penso alle strutture di Olgiate, Oggiono, Introbio e altre ancora, su cui chiedo che vengano garantiti tutti i servizi necessari a rendere ai cittadini i servizi importanti per potenziare davvero la medicina territoriale. Durante l’audizione il Dg Pavesi ha garantito che verranno realizzate non solo tutte le case di comunità finanziate dal PNRR ma anche quelle al momento escluse, e che le risorse saranno appostate in sede di assestamento al bilancio a fine luglio. È un impegno importante su cui vigileremo, dopodiché il PNRR prevede anche altro: digitalizzazione, innovazione, potenziamento di servizi come l’assistenza domiciliare integrata, e su questo c’è ancora nebbia fitta”.